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mercoledì, 16 Aprile 2025
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Ong, due esposti contro le navi quarantena

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Depositati due esposti alle Procure presso i Tribunali per i Minorenni di Palermo e Catania, chiedendo di adottare “tutti i provvedimenti necessari per mettere tempestivamente in sicurezza e in tutela tutti i minori presenti sulle navi quarantena al momento attive sul territorio siciliano”. A presentarli sono stati Borderline Sicilia, Borderline-Europe, il CISS/Cooperazione Internazionale Sud Sud e l’Osservatorio contro le discriminazioni razziali “Nouredine Adnane”. Le associazioni denunciano che soltanto il 5 ottobre scorso le istituzioni si sono rese conto della presenza di numerosi minori sulle cosiddette “navi quarantena”, a seguito della morte di Abou Dakite, un ragazzino quindicenne che era stato salvato in un’operazione SAR dalla Open Arms, il 10 settembre, e che, il 18 settembre, era stato trasferito, accompagnato da una segnalazione medica sulle sue condizioni, a bordo della nave-quarantena Gnv Allegra. “Chiediamo che sia fatta giustizia per Abou e per la sua famiglia e che sia fatta chiarezza sulla situazione di tutti i minori a bordo di queste navi, nonché sull’adozione alquanto discriminatoria delle misure di restrizione a bordo di imbarcazioni nei confronti dei soli cittadini stranieri – è l’appello delle ong -. Quello che è emerso dalle fonti giornalistiche e dalle nostre ricerche svolte sulla situazione dei minori a bordo non solo è assurdo e intollerabile, ma richiede una immediata attenzione da parte di tutte le autorità competenti poiché sono in atto delle palesi violazioni delle norme sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, delle disposizioni che regolamentano l’immediata nomina di un tutore e di tutte le norme che pongono il superiore interesse del minore al primo posto, senza possibilità di deroghe da parte di ordinanze e decreti emergenziali”.
Al momento non si conoscono esattamente i numeri delle presenze dei minori stranieri non accompagnati a bordo, ma fino a qualche giorno fa solo sulle due navi di stallo al porto di Palermo erano presenti 181 minori, tra cui il giovane Abou, i quali “non hanno ricevuto tutela da chi era tenuto a farlo”. “Le condizioni che emergono sono di sovraffollamento (su una delle navi si trovavano circa 850 persone a bordo, di cui circa 100 minori non accompagnati), di promiscuità, di carenza di adeguata assistenza sanitaria, psicologica e legale. Tale situazione è inaccettabile”.

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