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martedì, 4 Marzo 2025
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A Gela, l’associazione “Ama Filippo” dona sorrisi ai ragazzi con disabilità

Il blog voluto dal ragazzo autistico è diventato una piattaforma di aggregazione. Da lì sono nate tante esperienze che hanno coinvolto altri ragazzi, genitori, caregivers e professionisti. Assieme a diversi eventi

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PALERMO. Parlare di disabilità non è mai semplice. Dentro una sola parola è racchiuso un universo vicino ma inafferrabile, perché alle disabilità evidenti se ne aggiungono, spesso, altre più intense e forse più invisibili e, tra queste, la disabilità più grande è quella del cuore. Ecco perché oggi voglio raccontarvi una storia. È la storia di Ama Filippo. Non è una storia come tante altre, anche se ha un lieto fine tutto suo, perché il suo è un lieto fine ancora da scrivere e perché lo scriveremo noi.

Filippo è un ragazzo autistico costellato da tante altre patologie che, tra amore e silenzi, regala a chi incontra il suo sguardo, un mondo migliore o forse semplicemente un angolo da cui osservare le cose in maniera differente. Un pò per stimolo, un pò per prova o per eccesso di amore, i suoi genitori decisero di proporre esperimenti sociali volti a uscire e fare uscire dall’empasse altri genitori che, proprio come loro, desideravano nuovi destini.

Era l’estate 2021. Filippo trovò nuovi amici, tra passeggiate e gite al mare conobbe sorrisi diversi e sorrise spesso anche lui. Tutto è web ormai, tutto è social e anche la sua estate lo divenne grazie alla creazione di un Blog sul quale venivano accese e condivise sempre nuove esperienze. Una piattaforma virtuale che in un anno, oltre ai sorrisi, ha accolto e raccolto genitori caregivers, professionisti, tanti altri ragazzi come Filippo e tanti altri diversi da lui, tutti felici di “donare il proprio tempo per fermarsi a prendere altro tempo” (come sottolinea nella sua canzone, inno dell’Associazione Ama Filippo, l’autrice Milena Pizzo) e perché, come dice spesso sostiene Maria Grazia Gullo, mamma di Filippo e adesso presidente dell’Associazione Ama Filippo: “Dovremmo essere tutti inclusi per diritto e non per progetto”.

Così a Gela è stato creato un circolo virtuoso in grado di produrre costantemente nuovi esempi da custodire. Un mix di proposte sorrette da un’atmosfera di complicità: cantautori e musicisti hanno dato voce ad emozioni inesprimibili, cabarettisti hanno proposto gag tanto simpatiche quanto amare, specialisti del settore hanno realizzato corsi di formazione per operatori (Il dopo di noi e il Progetto di vita) e per volontari (Sento, Ascolto, Imparo da te, Sogni e Bisogni: Darsi parola e Narrare la cura, Quando il saper Fare incontra il Saper essere, Mi fido di te: Viaggio nella stessa emozione) con l’intento di poter dar vita alla Banca del Tempo. È stato attivato uno sportello sociale multidisciplinare gratuito a supporto i caregivers.

Sono state organizzate attività ludico – ricreative per ragazzi e famiglie, come il Motor Life, e molti eventi organizzati da altre associazioni hanno coinvolto ragazzi, volontari e specialisti come Biscotti a quattro mani ed Un mare di vele blu. Inoltre, l’autrice Caterina Gullo Meloni ha scritto e donato un libro, dal titolo “Il Rumore delle Foglie” ispirato alla storia di Filippo, che, in sé, racchiude e custodisce un’eredità di emozioni profonde.

Una mission, dunque, ricca di proposte e appuntamenti, molti dei quali già realizzati e tanti, tantissimi altri, in attesa di divenire. Forza allora, dedichiamo il nostro tempo anche al mondo della disabilità e iniziamo a farlo provando a cambiare qualcosa. Cosa? Prima di tutto noi stessi.

Valeria Augello

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