PALERMO. Un progetto di inclusione sociale finalizzato all’inserimento lavorativo dei disabili psichici. È questa la mission del progetto “Abilmente ai fornelli”, promosso dalla cooperativa Libera…mente e finanziato con i fondi dell’Otto per mille della Chiesa Valdese.
Gli obiettivi e le attività principali del progetto di Libera…mente
“Il progetto nasce dalla voglia di sviluppare e integrare i nostri servizi assistenziali con la prospettiva di supporto ai nostri utenti in un processo di empowerment e in un’ottica di sviluppo della maggior autonomia possibile – dichiara Antonella Radicelli della cooperativa Libera…mente -. Nello specifico questo è un progetto pilota, per noi era la prima esperienza di accompagnamento al lavoro, che ha visto il coinvolgimento di 3 ragazzi di circa 20 anni con formazioni pregresse diverse ma con la stessa passione per la natura – prosegue Radicelli -. I ragazzi sono stati impegnati per 5 mesi in una borsa lavoro come addetti al processo di trasformazione agroalimentare presso un’azienda agricola palermitana che aveva già ospitato persone fragili, a gestione familiare e con un’ampia diversificazione di prodotti e colture. I ragazzi sono stati supportati per tutto il periodo da un’equipe psicosociale che comprendeva due psicoterapeuti, un tecnico della riabilitazione e un operatore specializzato. L’equipe è stata a sua volta supervisionata da 3 dirigenti Asp ed era in stretta e costante relazione con i moduli di salute mentale e i case manager che li avevano in carico“.
Le sensazioni dei ragazzi coinvolti e l’entusiasmo delle famiglie
Lavorare in equipe e in rete con le istituzioni invianti è stato fondamentale per aiutare i ragazzi coinvolti in queste attività progettuali: “I ragazzi sono stati incuriositi e stimolati a confrontarsi con limiti e paure, questo ha provocato momenti di spaesamento e frustrazione che non sarebbe stato possibile superare se non avessimo lavorato sempre in equipe e in rete con le istituzioni invianti – riferisce Angela Maiorana -. La rete e il gruppo di lavoro sono state la forza più grande di questo progetto, perché ci hanno permesso di contenere e supportare operatori e partecipanti”.
Inclusività delle diversità attraverso il superamento di qualsiasi forma di barriera, dialogo tra i soggetti coinvolti e soprattutto la diffusione dell’entusiasmo da parte delle famiglie nel vedere la partecipazione dei ragazzi in queste attività. È questo ciò che si evince dalle parole di Maiorana: “Le famiglie sono state prima entusiaste e poi grate nel veder sbocciare i ragazzi e anche nei momenti di crisi sono sempre state risorse nell’aiutare lo staff a gestire le peculiarità di ognuno – riferisce con entusiasmo Maiorana -. Questo è il futuro che immaginiamo e che vogliamo contribuire a costruire. Un futuro dove i giovani e le diversità possano trovare luoghi per crescere spontaneamente, non da soli”.
Dalle parole di Maiorana si evince anche l’impegno continuativo e dinamico della cooperativa Libera…mente che attraverso il progetto #Lab360 creerà uno spazio in cui a farla da padrona vi sarà la centralità dell’equipe multidisciplinare fatta da psicologi, sociologi, artisti che animerà questo luogo in termini di relazioni umane, creatività ed ispirazioni professionali: “In questo senso va il progetto di #Lab360 che sarà un luogo dove coltivare relazioni, creatività e ispirazioni professionali accompagnati sempre da un’equipe multidisciplinare composta da psicologi, sociologi, pedagogisti, artisti e tanto tanto altro”, conclude Maiorana.