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mercoledì, 5 Marzo 2025
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Alternative agli interventi chirurgici: la medicina rigenerativa al Policlinico di Palermo

Il servizio per trattare determinate lesioni: è l'unico Centro nella provincia del capoluogo che lo offre anche con lo spirito di limitare le migrazioni sanitarie

Yuri Testaverde
Yuri Testaverde
Ha studiato Scienze Politiche all'Università La Sapienza di Roma. Impegnato nel mondo sociale, è stato membro attivo di diversi progetti in ambito socio-politico tra Roma e Palermo, dove ha curato le pubbliche relazioni per il network RenUrban. Dal 2018 collabora con il mensile Cntn e, da ottobre 2020, con "Il Mediterraneo 24"
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Interviste di Maria Stefania Causa; tecnico alle luci, Francesco Causa; riprese e montaggio di Benedetto Frontini

PALERMO. Nuove frontiere in atto all’A.O.U. Policlinico Paolo Giaccone di Palermo per il trattamento delle patologie osteo-artrosiche, delle lesioni legamentose dei tendini e dei muscoli attraverso la medicina rigenerativa. La terapia viene eseguita presso il Servizio di Radiologia Muscolo-Scheletrica Interventistica afferente al Dipartimento assistenziale integrato di Radiologia Diagnostica ed Interventistica, diretta dal prof. Giuseppe Brancatelli.

Per vedere se i casi dei pazienti rientrino in questi trattamenti, per prima cosa ci si dovrà sottoporre ad una visita ambulatoriale dopo aver prenotato attraverso il Cup allo 091-2776161; successivamente un esame ecografico o di RM chiarirà ulteriormente il quadro clinico e, per ultimo, una volta fatta la diagnosi, il paziente verrà indirizzato con procedure interne presso la Medicina Trasfusionale o presso la Chirurgia Plastica per iniziare il percorso.

Questa terapia parte dal modello sperimentale per la costruzione di impianti per cellule staminali per cartilagini, brevettata dal prof. Bartolo Corradino e dalla Dott.ssa Sara Di Lorenzo nel 2017, allora entrambi in servizio presso la Chirurgia Plastica del Policlinico di Palermo; la cosiddetta “Tecnica CoDi”, per la produzione di cartilagine solida umana biocompatibile, tridimensionale e di forma prestabilita.

“Dopo un graduale periodo iniziale di studio e di rodaggio, subito dopo la fine della fase critica del Covid, nel giro di un semestre abbiamo avuto un notevole incremento delle richieste dei pazienti – spiega il dott. Pietro Cimino, Responsabile del Servizio di Radiologia Muscolo-Scheletrica Interventistica del Policlinico di Palermo – e oggi siamo arrivati ad almeno 800-900 procedure annuali, che non sono affatto poche; richieste che non solo evitano ai pazienti siciliani di andare a curarsi altrove, ma attirano pazienti da varie regioni del Meridione, che riusciamo a seguire sia prima che dopo la procedura”.

Il dott. Cimino spiega che “la medicina rigenerativa si basa sull’utilizzo delle piastrine PRP che si ricavano dal proprio sangue o l’utilizzo delle cellule mesenchimali, ricavate dal tessuto adiposo che preleviamo generalmente dalla zona addominale tramite una liposuzione. L’aspetto lipo-suttivo è gestito dai colleghi della Chirurgia Plastica e ciò garantisce un prodotto finale di alta qualità, oltre che l’assenza di esiti cicatriziali degni di nota, mentre le piastrine (PRP) ricavate dal sangue del paziente, dopo centrifugazione vengono trattate, arricchite e potenziate presso la Medicina Trasfusionale del Policlinico”.

Non tutti i casi possono essere trattati con questa terapia, ma la medicina generativa ha il vantaggio di mettere nelle condizioni il paziente di non affrontare un vero e proprio intervento chirurgico, e di seguire una terapia sostanzialmente indolore ed efficace, adoperando anche una serie di accorgimenti per evitare sepsi, infezioni osteo-articolari e complicazioni.

“Siamo l’unico centro di Palermo e provincia che offre questo servizio, quindi consiglio innanzitutto di documentarsi e di consultare il reparto di Radiologia per ogni tipo di informazione. Fin dall’inizio, l’Azienda, l’équipe medica e tutti i collaboratori hanno creduto in questa strada poco battuta, quindi spero che le procedure possano sempre migliorarsi per offrire un servizio ancora più utile ed efficiente per i pazienti del Sud e per il mondo della sanità in generale”, conclude Cimino.

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