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domenica, 13 Aprile 2025
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Educazione ai diritti umani: si forma all’integrazione dei minori stranieri soli a Palermo

Il Sai Palermo impegnato in un lungo programma di incontri che rafforzino le competenze lavorative, sociali e la conoscenza dei diritti dei ragazzi e delle ragazze accolti

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PALERMO. Al via un ciclo di incontri che “Casa dei Diritti”, l’Unità organizzativa responsabile dei progetti Sai (Sistema accoglienza integrazione) del Comune di Palermo ha organizzato per i giovani ragazzi accolti nel progetto Sai-Minori stranieri non accompagnati. Si tratta di un innovativo “piano di formazione” che da aprile a dicembre 2025, nel salone del Centro diaconale “La Noce”-Istituto valdese di Palermo, impegnerà i giovani in una serie di incontri basati su giochi di ruolo, simulazioni e processi partecipativi.

«Uno degli strumenti chiave del percorso è l’uso del gioco di ruolo come specchio delle disuguaglianze sociali, un metodo esperienziale che aiuta i ragazzi a comprendere dinamiche di discriminazione e diritti umani. Attraverso attività tratte dal “Manuale Compass” del Consiglio d’Europa, pubblicato per la prima volta nel 2002 nell’ambito del programma di educazione ai diritti umani della Direzione gioventù e sport del Consiglio d’Europa, i giovani affronteranno situazioni reali come la ricerca di un lavoro, la gestione della documentazione e la costruzione di una vita autonoma. Non basta, infatti, garantire che i giovani godano dei diritti umani e li rispettino. Per radicare una cultura dei diritti umani e consentire ai nostri giovani di comprendere come avere accesso a tali diritti, e come salvaguardarli, difenderli e promuoverli, occorre un’educazione adeguata», spiega Vincenzo D’Amico, avvocato ed esperto legale dell’équipe di governance del progetto Sai Palermo, responsabile del percorso formativo.

Il programma si articola in tre fasi, con moduli differenziati a seconda del livello di integrazione dei ragazzi: neo-arrivati (entro i 6 mesi): diritti fondamentali, permessi di soggiorno, residenza; intermedi (6 mesi – 1 anno): accesso al lavoro, formazione, documentazione; in uscita (oltre 1 anno): autonomia abitativa, conversione del permesso di soggiorno.  

«Abbiamo voluto strutturare questi incontri con formatori specializzati e con il supporto di esperti legali, assistenti sociali e mediatori linguistici, prevedendo anche laboratori pratici, simulazioni di colloqui di lavoro e percorsi di empowerment per l’autonomia abitativa. Questo percorso, che successivamente estenderemo anche agli adulti accolti nel progetto Sai-Ordinari, rappresenta un modello innovativo di educazione ai diritti umani e inclusione sociale perché pone i partecipanti al centro dell’apprendimento e promuove una loro reale partecipazione attiva nel proprio percorso di integrazione sul territorio palermitano», conclude Angela Errore, responsabile di “Casa dei Diritti” e dei progetti Sai di cui il Comune di Palermo è titolare.  

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