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martedì, 4 Marzo 2025
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La comunità del Perù a Palermo: così continua la loro storia di devozione

Migrantes Palermo e l’Associazione Arcobaleno di Popoli hanno organizzato nella parrocchia San Nicola da Tolentino una messa per celebrare “il Signore dei Miracoli”

Stefano Edward Puvanendrarajah
Stefano Edward Puvanendrarajah
Laureato in Comunicazione Pubblica, d’impresa e pubblicità presso l’Università di Palermo e digital marketing specialist. Racconta le realtà associative che si occupano del sociale in Sicilia e la vita quotidiana delle comunità migranti siciliane, utilizzando i nuovi media
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PALERMO. Un momento di fede che collega il Perù a Palermo, in onore del “Señor de los Milagros”. Una storia di devozione, quella del popolo peruviano, ricca di intensità emotiva, di preghiere e speranze che si è tramandata per quasi quattro secoli superando i confini del paese andino. È in questa ottica, che Migrantes Palermo e l’associazione Arcobaleno di Popoli hanno organizzato, anche quest’anno, una celebrazione eucaristica presieduta da padre Sergio Natoli, all’insegna dell’interculturalità e della accomunanza nella fede cristiana.

Le testimonianze delle organizzatrici e dei fedeli

Una esperienza di agape fraterna che si protrae da circa una decina d’anni, creando dei momenti di partecipazione interculturale alla fede con sorrisi e reciprocità. È questo lo spirito con il quale Arcobaleno di Popoli e Migrantes Palermo portano avanti le tante festività religiose delle comunità, tra cui quella della comunità peruviana: “Questa è una esperienza in linea con la cattolicità – dichiara Mariella Palermo, presidente di Arcobaleno di PopoliCelebrando l’eucarestia in chiave interculturale con i canti non solo del proprio paese ma unendo anche quelli delle altre realtà nazionali del mondo. Da ciò, si può dedurre la preziosità di tali comunità che mantengono le loro tradizioni culturali e religiose con un approccio dialogico e fraterno dandoci una dimensione ampia della cattolicità”.

Vilma Lucas Vargas, devota di origine peruviana, residente in città da ben 38 anni, ci racconta le sue emozioni e i suoi ricordi di questa ricorrenza: “Questa è una festività che viene definita da noi come El mes morado, il mese viola dal colore che lo rappresenta e in Perù vi sono due grandi processioni, il 18 e il 28 ottobre – spiega Vargas –. Già da bambini i nostri genitori ci tramandano questa fede vestendoci di viola. Per noi peruviani El Señor De Los Milagros è un punto di riferimento nei momenti più critici di sconforto o di malattia perché sappiamo che è il tramite per essere ascoltati dal Signore”.  

Anche Vargas ricorda l’importanza dell’unione fraterna tra le tante diversità che rivolgono congiuntamente le preghiere al Señor de los milagros: “Grazie all’impegno di padre Sergio Natoli con Migrantes e ad Arcobaleno di Popoli che per noi rappresenta una famiglia, viviamo questo momento unico assieme ai nostri fratelli latinoamericani e di altre realtà che animano questa celebrazione, senza distinzione alcuna in pieno spirito cristiano”.

La nascita della Devozione

Una devozione molto suggestiva e antica quella dei peruviani per il “Signore dei Miracoli”, tramandata di generazione in generazione che sopravvive e resiste ai cambiamenti del tempo mantenendo l’essenza della fede spirituale diffondendosi in modo capillare in diversi Paesi nel mondo con la partecipazione attiva della diaspora andina. Essa nasce intorno all’anno 1650, per iniziativa di alcune persone provenienti dall’Angola appartenenti alla confraternita del quartiere Pachamilla, a Lima, Perù. Uno di loro, mosso da un sentimento di profonda devozione, decise di raffigurare, su una delle pareti del capannone dove si incontrarono l’immagine di un Cristo crocefisso. Nel 1674, fu dipinta, come simbolo di protezione, una croce, che le dette anche l’appellativo di “Santa Croce”. Dal punto di vista cromatico vi è un colore  che domina sugli altri: il viola, simbolo di devozione assoluta al “Señor de los Milagros”.  Nel 1715, avviene il riconoscimento ufficiale, da parte dell’autorità della capitale peruviana quale patrono e custode della città di Lima. Oggi vi sorge il Monastero dei Nazareni. 

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