PALERMO. Si è svolta, sabato 18 dicembre presso la “Casa San Francesco”, a Palermo, in un contesto natalizio e di solidarietà verso i meno fortunati, la presentazione del bilancio sociale del 2020 dell’associazione Avvocato di strada, un’organizzazione di volontariato senza scopo di lucro, apartitica e aconfessionale. L’evento si è svolto in collaborazione con “Aiga” – Associazione Italiana Giovani Avvocati – che nasce a Roma nel 1966 su iniziativa di un gruppo di legali desideroso di confrontarsi con le realtà professionali europee.
L’avvocato Francesco Campagna, coordinatore dello sportello palermitano di Avvocato di strada, ha inaugurato il primo di una serie di eventi che tratteranno tematiche legate alle attività di Avvocato di strada. Nel suo intervento ha sottolineato il concetto della funzione sociale che caratterizza la professione degli avvocati, trattandosi di una vera e propria vocazione e ha, più volte, fatto riferimento alla nozione di “ministero dell’avvocato”, vale a dire colui che si mette al servizio della comunità per un bene più grande. Nello specifico, infatti, non è possibile esercitare la professione di avvocati e difendere la Costituzione senza essere dei cittadini responsabili che mettono al servizio di tutti le proprie abilità professionali. Francesco Campagna, riprendendo lo slogan di Avvocato di strada – “non esistono cause perse” –, ha spiegato che a essere perse, o per meglio dire smarrite, sono le persone che, in quanto tali, vanno ritrovate, ascoltate o riconosciute nella loro dignità: persone a cui va restituito il nome.
Accanto all’intervento dell’avvocato Francesco Campagna, quello di un’altra volontaria di Avvocato di strada, cioè l’avvocato Alessandra Pira, che ha dato modo all’uditorio di conoscere il “bilancio sociale 2020” di Avvocato di strada. Nonostante la pandemia, isono state assistite 1.827 persone, che si aggiungono alle oltre 40.000 assistite in questi 20 anni di attività. Nel bilancio sociale, inoltre si è cercato di calcolare il valore del lavoro svolto dai volontari di Avvocato di strada che ammonta nell’anno 2020 a 1,2 milioni di euro.
Come nasce l’Avvocato di strada
Ma prima di proseguire con il resto degli interventi, conosciamo meglio l’associazione Avvocato di strada. Avvocato di strada nasce a Bologna alla fine del 2000 come associazione a scopo solidale con l’obiettivo di tutelare i diritti delle persone senza dimora – ovvero persone che vivono in strada, in stazione, nei dormitori, in sistemazioni di fortuna, negli alloggi protetti, nelle strutture di accoglienza durature o temporanee – dei migranti e delle vittime della tratta. Ad oggi l’associazione vanta 56 sedi in Italia e oltre 1000 volontari, tra avvocati che si impegnano nell’assistenza legale gratuita presso i vari sportelli presenti sul territorio nazionale, studenti di giurisprudenza, pensionati e comuni cittadini che prestano un fondamentale contributo nelle attività di segreteria, accoglienza e accompagnamento degli assistiti, nell’organizzazione e promozione di convegni, corsi di formazione e altre iniziative pubbliche. Dal 2019 Avvocato di strada è associata all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile creata per attuare in Italia l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Essa consta di 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, tra cui quello di sconfiggere la povertà, di garantire l’accesso alla sanità pubblica e l’effettivo esercizio del diritto alla salute, di promuovere l’inclusione sociale e di ridurre le disuguaglianze tra le varie fasce della popolazione.
L’impegno dell’Avvocato di strada a Palermo
A Palermo l’attività di Avvocato di strada è stata avviata nel gennaio 2012, presso i locali del “Centro anch’io” dell’associazione “Apriti cuore”, in piazza dell’Origlione, n.18. A causa della pandemia lo sportello palermitano ha – purtroppo – ridotto il numero degli assistiti ed ha iniziato a ricevere per appuntamento. La maggior parte degli assistiti di Avvocato di strada a Palermo sono persone senza residenza che dunque non hanno possibilità di esercitare i propri diritti e fruire dei servizi legati alla stessa. Inoltre, l’assenza della residenza rende impossibile accedere al gratuito patrocinio e per coloro che vivono in situazioni di povertà ciò significa essere privati del fondamentale diritto alla difesa sancito dalla Costituzione all’articolo 24.
Tornando all’evento tenutosi sabato 18 dicembre 2021, è stato invitato a dare il proprio contributo il docente di Diritto Costituzionale presso l’Università di Palermo Marco Armanno, che ha affermato come nonostante il diritto alla residenza non sia espressamente sancito dalla Costituzione, lo stesso sia da considerare come un principio fondamentale che viene tutelato dagli articoli 2 e 3 della stessa e dunque le eventuali limitazioni al diritto alla residenza sarebbero in conflitto con la Costituzione.
L’evoluzione del progetto Dimora
Marco Guttilla ha poi presentato il progetto PON METRO “DimOra” nato con lo scopo di accogliere i soggetti fragili in povertà socio-sanitaria, e garantire loro una via d’uscita dalla condizione di esclusione sociale. Il PON METRO “DimOra” è stato pensato come una sorta di spazio per i più sfortunati dove poter pensare a se stessi e al loro futuro. Il progetto si è concluso da qualche giorno, ma da gennaio ne partirà un altro che prevede l’accoglienza H24 presso i dormitori, in particolar modo per chi ha delle difficoltà motorie. Inoltre, all’interno del nuovo progetto vi saranno 5 “House in Land”, ossia degli appartamenti che verranno affidati direttamente ad alcuni ospiti dei vari dormitori coinvolti e dove questi potranno vivere in piena autonomia.
Il diritto alla salute per le persone senza residenza
Fuori programma vi è stato l’interessante intervento del Garante per i diritti delle persone con disabilità l’avvocato Marcella La Manna che si è soffermata su una questione di particolare importanza: il diritto alla salute per le persone senza residenza; questi ultimi hanno la possibilità di recarsi al Pronto Soccorso, ma non hanno diritto a un medico di base o, più in generale, all’assistenza garantita dal Servizio Sanitario Nazionale. La Legge istitutiva n. 833 del 1978 del SSN ha infatti legato la prestazione sanitaria alla residenza e “ciò in violazione al principio di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione”, in quanto “legare il diritto alla salute alla residenza significa emarginare le persone che una residenza non ce l’hanno e dunque creare delle disuguaglianze”. Va però aggiunto che è stata fatta una proposta di legge volta a modificare l’articolo 19 della suddetta legge istitutiva al fine di prevedere delle liste dove chi non ha residenza potrà iscriversi e fruire così del Servizio Sanitario Nazionale.
Un ulteriore importante contributo conoscitivo è stato apportato da Rosa De Luca. Nelle sue parole il senso di questo incontro e dell’importanza del diritto alla residenza: “Non ci sono riferimenti in Costituzione alla residenza, ma senza la residenza non si può accedere ai diritti più essenziali sanciti dalla Costituzione stessa“.
Due indirizzi virtuali a Palermo
Proprio allo scopo di garantire diritti fondamentali quali l’assistenza sanitaria, il diritto al voto o la sottoscrizione di contratti di lavoro e la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali, sono stati istituiti a Palermo due indirizzi “virtuali”. Le vie portano i nomi di due volontari che si sono distinti per l’impegno sociale dimostrato: “Via Ciro Lupo” e “Via Aldo Melilli”. Gli indirizzi fittizi consentono ai senza residenza di ottenere la carta d’identità, la tessera sanitaria o ancora il permesso di soggiorno.
Nella Casa San Francesco si trova il polo operativo del laboratorio “Cotti in Fragranza” e durante l’evento si è tenuto un momento di break curato dagli stessi operatori. Si tratta di un progetto nato nel 2016 all’interno del carcere minorile Malaspina di Palermo e che, nel corso degli anni, ha avuto una crescita significativa coinvolgendo anche altri giovani al fine di garantire la prosecuzione dei percorsi lavorativi fuori dal carcere, una volta espiata la pena detentiva. Anche il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha apprezzato questa attività conferendo un una targa di riconoscimento e premiando dunque il Laboratorio “Cotti in Fragranza” per la loro capacità di fare impresa in modo responsabile e di realizzare prodotti di qualità.
Infine, visitando il sito di Avvocato di strada è possibile conoscere meglio questa realtà: www.avvocatodistrada.it. Si può anche acquistare alcuni gadget il cui ricavato serve a sostenere l’operato dell’associazione.
Maria Chiara Coppola