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martedì, 15 Aprile 2025
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Le Freschette “impresa accogliente”: così Kebba è cresciuto tra i fornelli

Il ristorante ha ospitato per un tirocinio della durata di sei mesi il giovane accolto a Palermo, nell'ambito del progetto "Saama". L'obiettivo è quello di accompagnarlo all'autonomia

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PALERMO. Porte aperte per sei mesi a un tirocinio. L’ospite è uno dei ragazzi inseriti nel progetto “Saama – Stategie di accompagnamento all’autonomia per minori accolti“, che ha dato vita alla rete di “imprese accoglienti”. Protagonista, in questo caso, il ristorante Freschette Cucina Bio dal 2011, che per sei mesi ha ospitato nei propri locali Kebba Gassama, giovane arrivato dal Gambia a Palermo due anni fa.
Prima di girare un video per raccontare l’esperienza condivisa la titolare Marina Scalesse e Kebba dicono di essere entrambi entusiasti del percorso fatto insieme. A Kebba sorridono gli occhi, si sente a casa. L’incontro, il valore dell’ospitalità e trasmettere la passione di una professione a qualcuno che viene da un’altra cultura, sono per Marina i punti fermi dell’essere “un’impresa accogliente”. Uno spazio che accoglie è uno spazio che cresce e fa crescere.

“Per noi essere un’impresa accogliente significa riuscire a capire le caratteristiche del ragazzo tirocinante e riuscire a risolvere una problematica, se c’è, e valorizzare il pontenziale che possiede – racconta la titolare di Freschette -. Anche se non ha mai lavorato in una cucina o non vive in Italia da tanto tempo. In questi nove anni e mezzo – da quando abbiamo cominciato i tirocini – abbiamo incontrato tante tipologie di persone. Anche per noi questo ha un grande valore: ospitare qualcuno, cercare di insegnare qualcosa e riuscire in poco tempo a conoscere i ragazzi che vengono”.

Da Kebba parole piene di gioia: “Sono molto felice di aver partecipato a questo tirocinio. Ho imparato tantissime cose che non avevo imparato nella mia vita. Qui mi sono trovato bene. Tutti mi hanno trattato come in famiglia. Mi sono trovato benissimo. Sono molto felice di essere rimasto qui per questi sei mesi”.

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