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domenica, 20 Aprile 2025
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Le persone detenute incontrano i calciatori del Palermo nel carcere Pagliarelli

Pino Apprendi (garante dei diritti dei detenuti di Palermo): “Tanta emozione e gioia tra i reclusi che hanno dato un calcio ai loro pensieri”

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO – “E’ stato un incontro tra persone, lontano da etichette e stereotipi”. Con tanta emozione le persone detenute del carcere Pagliarelli, ieri, hanno potuto abbracciare i calciatori della squadra del Palermo. I giocatori della squadra rosanero Brunori, Insigne, Di Mariano e Ranocchia, infatti, si sono recati in visita presso la Casa circondariale di reclusione accompagnati da Pino Apprendi, il garante dei diritti dei detenuti di Palermo.

“Come succede sempre, quando pensi di donare momenti di gioia  ti ritornano grandi emozioni. I calciatori sono stati accolti con grande entusiasmo – afferma Pino Apprendi – e tanti applausi. I reclusi hanno incoraggiato i calciatori ad andare avanti con maggiore determinazione, riconoscendo a ciascuno di loro il valore tecnico”.

“Per un momento, le persone detenute hanno potuto dare un calcio ai pensieri tristi e alle sofferenze – continua il garante -. Siamo andati per dare solidarietà e abbiamo ricevuto tanto affetto. Prima sono stati incontrati una decina di detenuti in semilibertà a cui i calciatori hanno regalato le maglie. Successivamente, ci siamo spostati nell’area esterna dove, per l’ora d’aria, c’era il passeggio di 40 detenuti. Arrivando, magicamente e all’improvviso un pallone, a turno con il gruppo sono stati fatti dei palleggi e dei passaggi di palla”.

“Con una grande sensibilità, al centro c’è stata solo quella umanità fatta di sguardi, sorrisi e scambi di poche parole. Un grazie sincero va a Dario Mirri che, due mesi fa, accettando la mia proposta, mi ha messo in contatto con il responsabile della comunicazione del Palermo Gaetano Lombardo. Ringrazio pure per la disponibilità la dirigente Rosaria Puleo, il direttore Luisa Malato, il comandante della polizia penitenziaria Giuseppe Rizzo e la magistratura di sorveglianza. Un grazie speciale va, sempre, alla polizia penitenziaria che è stata preziosa nel garantire che la visita avvenisse nel migliore dei modi”.

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