PALERMO. Il capitano della squadra San Giovanni Apostolo, Michele Mistretta, abbraccia forte la coppa. Un sogno che è diventato realtà, una vittoria di squadra che ha anche il sapore di rivincita, di rivalsa.
La squadra dell’associazione San Giovanni Apostolo vola alle fasi nazionali del torneo di Calcio a 5. È andata a loro la coppa dei campionati regionali riservati alle associazioni affiliate al Centro Sportivo Italiano, categoria Juniores, conquistata durante l’ultima partita che si è svolta domenica scorsa a Enna, contro la squadra dell’Acireale. Ma non è l’unica vittoria. Nella prima fase provinciale a Palermo hanno vinto anche la categoria Disciplina. Un torneo della durata di quattro mesi, una squadra composta da otto ragazzi che, nel campo dell’oratorio del quartiere dell’ex Cep, hanno iniziato a sei anni a tirare i primi calci in porta.
Lo sport svolge un ruolo significativo nei processi di trasformazione sociale per la capacità di valorizzare le potenzialità delle persone coinvolte ma anche per saper essere uno strumento aggregante. E questo lo sa bene Antonietta Fazio, presidente dell’associazione San Giovanni Apostolo che da oltre vent’anni si occupa con dedizione delle attività della realtà presente nell’omonimo quartiere.
“Spesso siamo arrivati alle finali regionali – commenta – sempre a un passo dalla vittoria, invece domenica abbiamo vinto. Questo risultato dimostra che un lavoro lento e costante permette di raccogliere i frutti. Non siamo una scuola di calcio – precisa – ma il nostro è un centro che fa dello sport uno strumento educativo. I calciatori sono tutti giovani abitanti del quartiere che da anni vengono allenati dai nostri educatori che hanno un’esperienza ventennale nel campo sportivo. Questi ragazzi non sono soltanto giocatori di calcio ma durante l’anno contribuiscono alle attività in programma, c’è una sorta di peer to peer. Per esempio, durante l’anno si occupano di aiutare i più piccoli a fare i compiti dopo la scuola. Lo sport è un valore fondamentale sia a livello educativo, sia come crescita professionale. Il tempo che trascorrono con noi è tempo tolto alla strada e ai device. Le attività che organizziamo hanno una funzione aggregante”.
Il torneo regionale CSI di Calcio a 5 non è l’unica attività sportiva praticata nel quartiere nella periferia di Palermo. Giunto alla diciannovesima edizione, anche quest’anno si è svolto l’evento ‘Calciando in Rete’, lo storico torneo di calcio dei centri aggregativi di Palermo, che vede la partecipazione di bambini e bambine, ragazzi e ragazze da ogni parte della città all’insegna di uno sport genuino e dal valore educativo.
“Lo sport diventa strumento di coesione sociale e di emancipazione – conclude Fazio – ma rappresenta anche un modo per prendere coscienza dei propri diritti, a cominciare dalla fruibilità di spazi e strutture sportive nella città. ‘Calciando in rete’ ci dà l’opportunità di conoscere Palermo, quartieri che diversamente i giovani non conoscerebbero. Oltretutto ci aiuta a togliere e allontanare lo stereotipo di quartieri ghetto”.