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domenica, 20 Aprile 2025
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“Mi riscatto per Palermo”: 50 detenuti impegnati in attività di decoro urbano

Firmato il protocollo dal sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e dal capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Carlo Renoldi

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PALERMO. Cinquanta detenuti del carcere Ucciardone saranno impegnati in attività di decoro urbano della città di Palermo. Ieri, nella Sala Onu del Teatro Massimo, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il capo del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) Carlo Renoldi, delegato dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, hanno firmato il Protocollo “Mi riscatto per Palermo”, il programma di pubblica utilità per il Comune di Palermo.

I compiti saranno scelti direttamente dall’amministrazione comunale che selezionerà, in particolare, le aree cittadine che saranno oggetto di manutenzione e pulizia. I detenuti saranno quindi formati adeguatamente per lo svolgimento di attività utili e spendibili in settori del lavoro ordinari come il decoro urbano e il verde pubblico, un processo utile per il loro futuro reinserimento sociale. L’agenda 2030, inoltre, chiede una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e il Protocollo si muove anche verso questa direzione.

Ringrazio il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il capo del Dap Carlo Renoldi perché con la firma del Protocollo Palermo diventa capofila di un’iniziativa che ha una doppia valenza. Da un lato l’impiego dei detenuti porterà a concrete attività di decoro in città che non siano semplicemente delle operazioni spot. Ma l’altro aspetto che deve essere messo in luce – spiega il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla – è lo scopo sociale del programma di pubblica utilità. L’obiettivo più importante, ma anche il più difficile da perseguire, per i detenuti è quello di essere reinseriti nella società, una volta usciti dal carcere. Un progetto come questo può, senza dubbio, agevolare al raggiungimento di questo scopo. La comunità non può dimenticarsi dei detenuti, non possiamo ignorare il dramma dell’aumento dei suicidi nelle carceri e, per questa ragione, un progetto come questo, senza dubbio, assume ancora più significato”.

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