PALERMO. La città di Palermo è diventata il fulcro della settimana di studio tenutasi a Granada (Spagna), dove 50 ricercatori e professionisti dei settori del lavoro sociale e della mobilità umana provenienti da Madrid, Roma, Firenze, Lund e Växjö hanno partecipato ad una delle riunioni europee del “Progetto Global-ANSWER”*, una rete internazionale di ricerca finanziata dall’Unione Europea per identificare le migliori pratiche europee che migliorano l’inclusione delle popolazioni migranti.
Un lavoro intenso di collaborazione e di scambio di esperienze tra Università, tra le quali quella di Palermo, Comuni ed Enti non profit che partecipano al progetto che ha consentito una valutazione globale dell’iniziativa e la definizione di una tabella di marcia finale del progetto. Il Sai Palermo è studiato come best practise di accoglienza di persone migranti inserite in un “sistema” che ne promuove l’autodeterminazione e l’autonomia attraverso un percorso di integrazione e di acquisizione di competenze spendibili una volta fuori dal progetto.
Per il Comune di Palermo, a Granada era presente la Dott.ssa Angela Errore, responsabile della Unità Organizzativa “Casa dei Diritti” e dei tre progetti Sai-Sistema accoglienza integrazione del Comune di Palermo: il primo è denominato “Sai Msna” ed è quello grazie al quale accogliamo 200 tra ragazzi e ragazze di minore età che sono stranieri e non accompagnati da un familiare o un adulto. Il secondo si identifica come “Sai Ordinari” ed ha la capacità di accogliere 181 persone migranti adulte, ivi comprese le famiglie anche monoparentali con bambini. Il terzo si chiama “Sai Ds/Dm” ed accoglie quattro persone con particolari vulnerabilità e disabilità.
Insieme alla Dott.ssa Errore, a Granada anche la Dott.ssa Patrizia Pappalardo, assistente sociale a supporto del DE del Sai Palermo Msna, e l’Avv. Vincenzo D’Amico, esperto legale del Sai Palermo.
Per gestire i suoi tre progetti Sai, il Comune di Palermo si avvale dell’affiancamento di undici Enti del Terzo settore selezionati con procedura ad evidenza pubblica. In Italia, il Sistema di accoglienza e integrazione-Sai, infatti, è costituito dalla rete degli Enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.
L’ammissione al sistema Sai è disposta dal Servizio centrale – istituito dal “Ministero dell’Interno-Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione” e affidato ad Anci – su segnalazione dei singoli territori.
Per Belén Morata, ricercatrice leader del progetto Global-ANSWER: «L’obiettivo finale è quello di “identificare le migliori pratiche” a livello locale per guidare l’Europa nel miglioramento delle politiche sociali per la cura e l’integrazione globale ed efficace delle popolazioni migranti, nel massimo rispetto della persona umana».
«Palermo è una città che accoglie, lo fa non solo con spirito solidaristico che le è proprio, ma anche e soprattutto con l’approccio altamente qualificato delle politiche di programmazione sociale che organizzano percorsi, strategie, opportunità ed integrazione a tutti i livelli», afferma convinta Rosi Pennino, assessora alle Politiche sociali del Comune di Palermo.