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giovedì, 24 Aprile 2025
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Nel carcere di Enna un parco giochi per i figli dei detenuti

L'iniziativa del progetto Giocare per diritto. A tagliare il nastro, ieri, Maria Paola Petracci Mirabelli, responsabile di Con i Bambini che ha finanziato il progetto assieme al presidente UISP Sicilia APS, Vincenzo Bonasera, e alla direttrice della casa circondariale di Enna, Gabriella Di Franco

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ENNA. Un piccolo parco giochi per i figli dei detenuti realizzato all’interno della casa circondariale di Enna. È l’iniziativa del progetto Giocare per diritto. A tagliare il nastro, ieri, Maria Paola Petracci Mirabelli, responsabile di Con i Bambini che ha finanziato il progetto insieme al presidente UISP Sicilia APS Vincenzo Bonasera e alla direttrice della casa circondariale di Enna, Gabriella Di Franco. Un momento di grande festa tra bambini che giocano, sorridono tra i clown, uno scivolo e un’altalena. E adesso possono farlo assieme ai loro papà.

L’inaugurazione. Quattro genitori detenuti, nel corso dell’inaugurazione del parco giochi, hanno raccontato le loro emozioni. E l’importanza del laboratorio di Sostegno alla genitorialità con un team di psicologi. “Possiamo abbracciare così i nostri figli – dice Antonio, padre di due bambine -. Il fatto di essere detenuti ci fa perdere le piccole cose di ogni giorno mentre ai nostri figli rischia di mancare la figura paterna di riferimento. La UISP e questo progetto ci hanno permesso di vivere emozioni che non si possono spiegare”.

Mary, moglie di Gaetano, anche lui ristretto nel carcere di Enna, parla di “una grande opportunità”. “Portavamo i bambini ai colloqui, seduti solo per quell’oretta chiacchierare di ciò che c’è fuori. Invece, portarli qui per giocare con i papà per farli divertire insieme è stato come recuperare un po’ di spensieratezza, sia per i papà che per i bambini – continua commossa – E’ un altro rapporto. E’ importante farli giocare, potersi abbracciare”.

Il progetto. Giocare per diritto è stato realizzato da Uisp Sicilia selezionato da Impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa e minorile. L’area gioco è uno spazio riqualificato all’interno della casa circondariale “Luigi Bodenza” di Enna pensato per attutire il trauma dell’ingresso di un bambino in un istituto penitenziario quando deve incontrare il suo papà. Nello specifico è stata convertita in Area gioco lo spazio all’aperto, adiacente la stanza dove i parenti dei detenuti e i bambini sostano per i controlli prima di entrare a fare i colloqui.
Una casetta di legno dove rifugiarsi per leggere, disegnare, giocare a calcio balilla o con qualche gioco da tavolo, magari prendere anche un pallone per giocare ed entrare in relazione con gli altri bambini ma anche andare al piccolo parco dove trovare due giochi a molla, uno scivolo, l’altalena, tutto su un tappeto di erba sintetica e accessibile anche ai disabili.

Sostegno alla Genitorialità. Nella carcere di Enna, in collaborazione e con la direzione, gli agenti di polizia penitenziaria e gli educatori, 33 genitori hanno preso parte alle attività di potenziamento delle capacità genitoriali nell’ambito dell’azione Sostegno alla Genitorialità con un team di psicologi, 10 detenuti insieme ai loro figli hanno partecipato ai laboratori ludico motori nell’ambito dell’azione Ora Gioco e sta per essere avviato con circa 20 detenuti un seminario di sensibilizzazione sui temi dell’intelligenza emotiva e meta emotiva, nell’ambito dell’azione FormAzione.

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