PALERMO – Sostenere ed accompagnare nei percorsi di psicoterapia le persone con maggiori fragilità sociali. E’ questo l’obiettivo centrale dell’Ambulatorio Popolare di Psicoterapia, nato dall’impegno sinergico tra la Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza – Casa Buoni Fanciulli – Istituto Don Calabria, il Centro Diaconale “La Noce” – Istituto Valdese, la Cooperativa “La Panormitana” e la Fondazione “San Giuseppe dei falegnami” (bracci operativi della Caritas Diocesana di Palermo) e l’Associazione Maghweb.
La presentazione ufficiale è avvenuta questa mattina presso l’Ex Noviziato di San Mattia ai Crociferi. Ma già sono tante le richieste, oltre una trentina. L’ambulatorio, che svolgerà il suo servizio negli spazi di Casa San Francesco nel quartiere Ballarò, offrirà percorsi di psicoterapia e di aiuto psicologico accessibili a tutte le persone in rete con i servizi già presenti sul territorio. I servizi che verranno offerti, non prevedendo una tariffa fissa, consentiranno di contribuire in base alla propria disponibilità economica. I colloqui conoscitivi saranno gratuiti e l’eventuale compenso delle sedute successive sarà concordato a seconda delle possibilità economiche della persona.
Per prenotare un primo colloquio sarà possibile inviare un messaggio whatsapp o telefonare al numero +39 377 085 2443.
“L’Ambulatorio nasce in risposta a un bisogno espresso dal territorio – ha detto Anna Cullotta, presidente dell’associazione Ambulatorio Popolare di Psicoterapia -. Nasce, principalmente, da una richiesta sempre più pressante di aiuto e di cura di un bisogno psicofisico che abbiamo raccolto nello svolgimento dei nostri servizi. Abbiamo, pertanto. intrecciato competenza e professionalità in questa esperienza, impegnativa ed emozionate, che porteremo avanti con grande senso di responsabilità. L’ambulatorio ha già iniziato la sua attività che ha permesso di prendere in carico 35 persone. La nostra attenzione è rivolta alle persone con maggiore fragilità con l’impegno di cercare di non lasciare indietro nessuno”.
“Ricordo tutte riunioni che abbiamo fatto, in pieno periodo di pandemia – ha aggiunto Anna Ponente, direttrice del Centro Diaconale “La Noce” dell’istituto valdese – che ci hanno poi spinto ad intraprendere il percorso di questo progetto. L’ambulatorio popolare è il risultato di un ‘noi’ e cioè di un lavoro sinergico che abbiamo saputo fare crescere insieme in risposta ai bisogni più emergenti della nostra città. Certamente, non ci vogliamo sostituire ai servizi pubblici esistenti ma, sappiamo bene che questi non riescono a coprire tutto il fabbisogno che ha il nostro territorio”.
“Il fatto che siamo riusciti in pochi mesi a contattare le diverse professionalità e a fare la formazione è stato molto bello – ha continuato Nadia Sabatino presidente della cooperativa La Panormitana -. Oggi tante persone sentono il bisogno di prendersi cura della propria salute mentale e del proprio disagio psicologico. Noi come attori del privato sociale, abbiamo il dovere di intercettare i diversi bisogni per provare a dare una risposta”.
“Prima di parlare di questo modello di intervento – ha spiegato Laura Pavia, psicoterapeuta della Fondazione Don Calabria per il sociale – dobbiamo dire che si tratta di un progetto di politiche della salute mentale. Credo che sia necessario che i diversi enti, pubblici e privati, si mettano insieme per riflettere sui bisogni concreti della nostra società. Una società per stare bene deve essere in grado di permettere l’accesso ai servizi a tutte le persone. Il modello organizzativo dell’ambulatorio è molto semplice. Una volta che la persona viene accolta si valuta la sua disponibilità a dare un eventuale contributo per lo svolgimento del servizio. A noi interessa, soprattutto, che la persona porti a termine il suo percorso riprendendo la propria vita in mano”.
“Ben vengano ambulatori di questo tipo che riescono ad intercettare per tempo le persone che presentano alcune problematiche – ha detto pure Maurizio Montalbano direttore del dipartimento di Salute Mentale, dipendenze patologiche e neuropsichiatria dell’ infanzia e dell’adolescenza dell’Asp -. Purtroppo, è un dato di fatto che il pubblico non riesce a dare una risposta a tutti a causa della mancanza del personale. Dico questo perché, attualmente, mancano psichiatri e psicologi. Per sperare di averne un numero sufficiente i tempi saranno lunghi. Il mio plauso va, quindi, pienamente a questa iniziativa che supporterà sicuramente il nostro lavoro”.
“La parola chiave è rete che si aggancia subito a quella di prossimità e poi a quella dei servizi – ha dichiarato l’assessore comunale Rosi Pennino -. Rete, prossimità e servizi sono, infatti, i tre elementi fondamentali che caratterizzano questo ambulatorio popolare. Si tratta di una bella sfida che è necessario che cammini in sinergia con i servizi sociali e con quelli sanitari dell’Asp”.
“Siamo davanti ad un progetto che è un processo che sta dando i suoi frutti. Abbiamo reti fatte di relazioni di prossimità che non solo si prendono cura ma hanno a cura le persone – ha aggiunto infine, a margine dell’incontro, pure l’assessore comunale Antonella Tirrito -. Nella solitudine a volte ci si può perdere. Pertanto, essere ascoltati, diventa un momento di fondamentale importanza”.
Alla giornata di oggi sono intervenute, inoltre, la presidente dell’Ordine degli psicologi della Sicilia Gaetana D’Agostino e la docente ordinaria di Scienze Psicologiche, pedagogiche e dell’esercizio fisico e della formazione dell’Università di Palermo Maria Di Blasi.