PALERMO. “Questo è il primo passo, l’ideale è proporre gli screening oncologici di prevenzione ogni anno perché purtroppo il pericolo di queste iniziative è che diventino una tantum; invece è importante creare la cultura della prevenzione. Un aspetto fondamentale è che la giornata si è svolta a scuola: questa ti deve formare alla vita. Bisogna fare cadere lo stigma di queste patologie e di conseguenza fare gli esami per sapere che sta andando tutto bene”. Così Antonella Di Bartolo, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Pertini-Sperone, ci racconta. Martedì 28 marzo, infatti, l’Asp Palermo ha organizzato in collaborazione con Lions screening oncologici di prevenzione all’interno dell’Istituto ed è stata una forma assolutamente inedita che ha coinvolto più generazioni.
Screening oncologici all’Istituto Pertini-Sperone
L’Asp Palermo ha più volte erogato questa tipologia di servizi attraverso il progetto “Asp in Piazza” andando nei piccoli centri in provincia del capoluogo siciliano. In questo frangente, l’Azienda Sanitaria di Palermo con Lions e Gabriele Miccichè ha conferito questa preziosissima occasione al territorio dello Sperone. La campagna ha avuto il volto di Gaia, “la ragazza del futuro” che illumina le mura della periferia. Sono stati allestiti tre camper e una parte dedicata alla vaccinazione. I test di screening oncologico sono stati realizzati per la prevenzione al colon retto (SOF Test ovvero la ricerca del sangue occulto nelle feci per uomini e donne tra i 50 e 69 anni), della mammella (con mammografia per donne tra 50 e 69 anni) e della cervice uterina PAP-HPV test (rivolto a donne tra i 25 e 64 anni). “È stato gestito nel corso dell’intera giornata dalle ore 9 fino alle 16:30. C’è stato un incontro preliminare il 23 marzo per coltivare la cultura della prevenzione”, spiega la dirigente Antonella Di Bartolo.
L’obiettivo di queste iniziative è fare in modo che la diagnosi precoce e l’autopalpazione diventino consapevolezze del proprio benessere senza temere effetti che un’eventuale patologia possa scatenarsi. Inoltre è uno strumento per combattere il pregiudizio nei confronti dell’HPV informando più generazioni tra cui mamme e nonne. È stata data la possibilità di vaccinarsi per il papilloma virus: nel caso di un minore era opportuno che fosse accompagnato da un genitore.
Lezioni di prevenzione ai giovani
“Dobbiamo educare le giovani generazioni alla prevenzione soprattutto quella secondaria. Interveniamo quando il tumore è nelle primissime fasi quando questo è più facilmente aggredibile”. A dircelo è il medico dell’Asp, Mario Valenza. “Questo meccanismo non è ben capito e conosciuto dalla popolazione e in Italia siamo un po’ indietro. Noi vogliamo ribaltare le cose, proporci come conferme per lo stato di salute”. L’aspetto più determinante è che non è soltanto di un servizio gratuito e dunque maggiormente accessibile, ma si tratta di una vera e propria educazione al fine di attivare le coscienze delle persone e tranquillizzare chi per paura decide di sottrarsi al controllo. Nel caso in cui ci sia un sospetto positivo, il paziente viene preso in carico e accompagnato in un percorso pianificato fatto di approfondimenti e trattamenti appropriati. Il Covid-19 ha avuto un impatto considerevole sulla scelta di sottoporsi o meno ad una visita perché ha rallentato il processo, ma a giocare un ruolo significativo non è stato unicamente quello. Dunque si vuole rafforzare la sinergia tra Asp e scuola, proseguendo per altri quartieri come Tommaso Natale, San Filippo Neri (Zen) e probabilmente Brancaccio.