TRIESTE. Alle spalle del canale, che di Trieste è un simbolo, ha messo le basi per alcuni giorni un “presidio di comunità”. L’occasione è stata offerta dalla Settimana sociale dei cattolici italiani, che si è conclusa domenica. In quello che è stato definito “villaggio delle buone pratiche”, c’era uno stand – promosso dall’arcidiocesi di Palermo – che è divenuto un riferimento per l’ascolto. A popolarlo, gli educatori e gli operatori della cooperativa La Panormitana, braccio operativo della Caritas di Palermo. A Trieste hanno portato quella “pastorale dell’orecchio” che caratterizza ogni giorno il loro lavoro. Ascolto, ascolto, ascolto. E i tanti visitatori che si sono fermati lo hanno riconosciuto tanto da condividere con loro le storie e le difficoltà che vivono.
C’è chi ha confidato le difficoltà nei rapporti con i figli. E chi invece si è sentito a casa, avendo lasciato la Sicilia da tanto tempo. E poi visitatori curiosi di sapere l’impegno quotidiano per gli “ultimi” sviluppato a Palermo dall’arcidiocesi. Con Giovanna pronta a precisare che “ci prendiamo cura della relazione con le persone che aiutiamo”. Tanti i volontari e gli operatori che, in questi giorni, si sono succeduti per tenere vivo questo presidio: da Francesco a Fabiana, da Nadia a Gianpaolo. Tutti animati dallo spirito che caratterizza il loro impegno quotidiano in città. Un momento particolare di gioia è stato quello della visita dell’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, che ha ringraziato tutti per il servizio svolto.
Un impegno che ha destato l’attenzione anche di alcuni media. In particolare, della Difesa del Popolo, giornale diocesano di Padova, che ha realizzato una video intervista per raccontare il servizio svolto a Palermo dalla Caritas.