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mercoledì, 9 Aprile 2025
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Torneo di calcio: scendono “InCampo” persone senza dimora, volontari e operatori dei centri di accoglienza di Palermo

Il coordinatore del Poc Dimora, Marco Guttilla: ”È stato un successo per i nostri ospiti ma anche per migliorare il lavoro di rete tra di noi”

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO – Hanno giocato a calcio tutti insieme in un clima pienamente conviviale e fraterno. Sono state le persone senza dimora, accolte nei centri diurni e notturni di Palermo insieme agli operatori e ad alcuni volontari.
L’iniziativa si è svolta sabato scorso, presso i campetti di Sant’Ernesto  (messi a disposizione gratuitamente dall’ASD Sant’Ernesto Calcetto) nell’ambito delle attività dell’Ottobre con DimORA! realizzate dai Poli diurni e notturni per l’accoglienza di persone con fragilità in povertà socio-sanitaria. A partecipare sono state, infatti, ben 8 squadre composte da ospiti, operatori e volontari dei servizi per persone senza dimora: i tre poli del Poc DimORA (Fondazione San Giuseppe dei Falegnami di Caritas, Opera Don Calabria, Centro diaconale valdese La Noce, cooperativa La Panormitana e Crocerossa) per Centro San Carlo, Casa San Francesco e Casa Martin Luther King insieme ad associazione Cammino D’Amore, associazione Io Sono L’Altro, associazione La Danza delle Hombre per la Casa di Muhil e Missione Speranza e Carità). A vincere il torneo è stata la squadra del Polo San Carlo.

“Essendo la persona, ospite di questo centro, con maggiore esperienza di vita – racconta Laid 60 anni, di origine tunisina che ha allenato e animato la squadra del centro San Carlo – mi sono messo a disposizione dei più giovani, sostenendoli con piena energia per questo bel torneo. Nella nostra squadra, hanno giocano pure tre giovani migranti con grande talento sportivo. Sono da 35 anni in Italia e mi sento più italiano che tunisino. E’ stata, per noi, una giornata bellissima che si è svolta all’insegna della piena integrazione tutti insieme, proprio attraverso lo sport. E’ stata, inoltre, una iniziativa che aiuta noi ospiti dei centri a vedere di più il lato positivo della nostra vita. Volersi bene anche in questo modo è per tutti noi molto bello ed importante”.

“Mi sono divertito tantissimo – ha aggiunto pure Antonino Talluto di 50 anni, un altro ospite del centro San Carlo – a vedere giocare i miei amici del centro. Ero un poco di cattivo umore, anche a causa di un infortunio che ho avuto, ma, averli visti giocare, mi ha migliorato la giornata. Spero che si organizzi anche per l’anno prossimo. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo”.

“Il bilancio di questa iniziativa è stato più che positivo – dice pure Sara Riccobono, assistente sociale del polo San Francesco – perchè abbiamo avuto un’alta partecipazione da parte dei nostri ospiti. La cosa bella è stata che hanno partecipato, anche per fare il tifo, pure tutte le persone senza dimora che, per età o altre motivazioni, non hanno potuto giocare a calcio. Nonostante questo, però, si sono divertite molto proprio per il clima di forte convivialità fraterna che si è creato. Considerato il successo, pensiamo già di organizzare la seconda edizione.

“Poichè la sera prima era morta una persona senza dimora in strada, non eravamo certi di potere fare questo torneo ma, poi, grazie alla solidarietà ricevuta da più realtà, abbiamo deciso di farlo. In memoria anche di tutte le vittime, nella settimana che ci impegna nella sensibilizzazione sociale e culturale sul tema delle persone senza dimora, abbiamo voluto, quindi, sperimentare anche questa iniziativa che è riuscita molto bene – afferma Marco Guttilla coordinatore del PocDimORA -. Nel torneo, sono stati coinvolti, oltre ai partner del Poc DimORA, tutti gli altri centri di accoglienza della città. E’ stato un momento significativo di scambio, allegria ed integrazione affinchè si possa lavorare sempre di più in rete, facendo squadra tra tutti noi. Chiaramente, ognuno di noi, ha una sua visione, ma, credendo tutti negli stessi valori, possiamo portare avanti gli stessi obiettivi in chiave propositiva e attiva sempre per il bene delle persone senza dimora. Non ci aspettavamo questa bella partecipazione. Anche il comune di Palermo, come Ufficio marginalità adulta coordinato da Anna Provenzano, ha organizzato e partecipato all’iniziativa con noi”.

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