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martedì, 4 Marzo 2025
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Brancaccio, il racconto dell’impegno sociale del Centro Padre Nostro in una mostra fotografica

Gli scatti di Pietro Spanò raccontano le attività: protagonisti della mostra sono ragazzi e anziani che lo frequentano

Yuri Testaverde
Yuri Testaverde
Ha studiato Scienze Politiche all'Università La Sapienza di Roma. Impegnato nel mondo sociale, è stato membro attivo di diversi progetti in ambito socio-politico tra Roma e Palermo, dove ha curato le pubbliche relazioni per il network RenUrban. Dal 2018 collabora con il mensile Cntn e, da ottobre 2020, con "Il Mediterraneo 24"
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PALERMO. Inaugurata in una delle sedi del Centro di Accoglienza Padre Nostro, precisamente quella dell’ex Mulino di Via San Ciro, la mostra fotografica di testimonianza sociale di Pietro Spanò, intitolata “IN RETE”, una selezione di scatti realizzati all’interno dei locali del Centro e per le vie di Brancaccio.
Come ci racconta l’autore, è il passato che riemerge in altre forme, in quanto sua madre aveva avuto come insegnante di religione padre Pino Puglisi: “In casa si parlava spesso della creazione del Centro Padre Nostro, e dopo il barbaro assassinio di padre Puglisi, mia madre ha sentito dentro di sé la forte volontà di rompere l’indifferenza e di fare qualcosa, ed ecco che da lì è nata la sua lunga e significativa esperienza di volontariato, da cui ho preso ispirazione anche io”.

I protagonisti della mostra, infatti, sono ragazzi e anziani che, negli anni hanno frequentato e frequentano il Centro e le loro attività, giovani allontanati dalla strada e da tutto ciò che questo poi, a volte, possa comportare come conseguenza.
Il lavoro mette in luce, è proprio il caso di dirlo, la dicotomia tra una realtà spesso difficile e disagiata come quella di Brancaccio, con quella dei sogni dei bambini che frequentano il quartiere che, in mezzo ai vicoli, alle piazze, vivono la loro realtà fatta di speranze e di sogni.

Sogni che, sempre più spesso, combaciano con quelli del calcio, del mettere la palla…IN RETE; il mito del calciatore viene però spesso infranto da una realtà aspra che induce questi stessi giovani a diventare presto degli adulti disillusi che si scontrano con problematiche sociali e, a volte, con pericolose frequentazioni che possono portarli ad essere inghiottiti ed invischiati, anche inconsapevolmente, verso la RETE della malavita.

Giocando anche con le parole – continua Spanò – mi piace pensare al fatto che, in questo contesto così complesso, grazie a queste attività e al ruolo ‘protettivo’ ed educativo del Centro, dei ragazzi-fuori siano diventati dei ragazzi-dentro, aiutandoli a diventare uomini con prospettive umane e sociali diverse. Io, seguendo le attività di volontariato di mia madre, ho avuto una chiave di lettura che mi ha permesso di scoprire mondi sommersi e porte che, sennò, sarebbero probabilmente rimaste chiuse”.

Il riferimento, in particolare, è a quelle storie di umile e dignitosa quotidianità che ha visto e vissuto negli incontri con le signore e gli anziani del luogo, persone desiderose di essere coinvolte, di essere impegnate in attività varie o, anche più semplicemente, di essere ascoltate. Un calcio alla solitudine e all’individualismo che, soprattutto in alcune realtà, può essere combattuto e sconfitto anche con semplici gesti di solidarietà e cura del prossimo, e prendendo spunto da quel “Se ognuno fa qualcosa si può fare molto”, tanto caro a padre Pino Puglisi.

E’ stato un viaggio dentro il quale mi sono addentrato senza conoscerne bene i confini – conclude l’autore – ma con l’intenzione sempre di dare, prima di ricevere; che fosse uno scatto, una parola, un proposito o quant’altro, ho provato a raccontare in punta di piedi questi mondi con discrezione e tatto, senza pretendere o senza impormi per poi fuggire solo col “bottino” delle foto. E’ stata la costruzione di un percorso che, nel corso degli ultimi due anni, mi ha visto impegnato quando possibile nella zona di Brancaccio, pur vivendo ormai a Milano”.

La mostra fotografica IN RETE sarà ospitata all’ex Mulino in via San Ciro fino al 28 settembre dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

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