PALERMO. Alle 13, dopo avere lasciato i dizionari di latino e di greco, dopo avere discusso di Illuminismo e dintorni, gli studenti della VH del liceo Umberto I di Palermo hanno fatto strada verso Borgo Nuovo.
Con la referente per il progetto, Marcella Barbaro, hanno preso posto accanto ai bambini condividendo il pranzo preparato per tutti dalle volantarie e dai volontari dell’associazione di Gemma Ocello (Giovani 20127 3p).
Su banchi più piccoli dei propri hanno poi aiutato a ripetere tabelline, a risolvere problemi, a scrivere in stampato o in corsivo, a leggere racconti per poi farne riassunti. Sarà così ogni giorno, dal lunedì al venerdì, fino alla fine dell’anno scolastico e, così da auspicio del dirigente Vito Lo Scrudato, anche negli anni a venire.
Senza il piglio dei docenti di lungo corso, con la semplicità di chi ancora ha da imparare e con l’entusiasmo di chi ha il compito più impegnativo, quello di costruire il futuro, sono rimasti così fino alle 18, tornando poi a casa per fare i propri compiti, quelli del giorno dopo.
“In questi giorni – così Marcella Barbaro come anche nel nostro tgweb condotto con la collaborazione di Federico – mi è stato chiesto più volte come sia venuta questa idea. La vera domanda dovrebbe essere un’altra: come non ci sia venuta in mente prima. Ciascuno di noi può fare la sua parte in questa società. È giusto che ciascuna bambina e ciascun bambino abbia un’adeguata istruzione e che, soprattutto, abbia qualcuno che seduto accanto a lui lo aiuti e lo incoraggi”.
“Quando li ho incontrati – dice Alessandra, una delle studentesse dell’Umberto – pensavo soprattutto a quello che avrei potuto fare io per loro. Poi è stato uno scambio reciproco. Loro, che hanno menti speciali e profonde, si sono sentiti protetti da noi”.
A fare eco alle parole di Alessandra anche quelle di Giulia, di Cinzia, di Sofia. La parola d’ordine di questa iniziativa – così Andrea della V H – è sodalizio. “Sodalizio è quello che si è creato tra la scuola e la parrocchia di Borgo Nuovo. Un’esperienza fondamentale per noi maturandi. Può definirsi una vera e propria maturità”.
Proprio sodalizio è la parola d’ordine: quella che ieri hanno scritto questi giovani, prossimi alla maturità, fianco a fianco con i bambini è una pagina inedita di un racconto tutto nuovo, che parla di alleanze, di solidarietà, di reciprocità.
Ne viene fuori una Palermo che non ha periferie e salotti ma che si fa terra di accoglienze per tutti.