PALERMO. Il cuore pulsante di Danisinni torna a battere a partire dai 20 bambini/e che frequenteranno l’asilo nido “Giuliano e Lavinia Galante” oggi riaperto dopo 17 anni di chiusura. Ad inaugurarlo ufficialmente, è stato, questa mattina, il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore Aristide Tamjao insieme alle famiglie, alla parrocchia e alle associazioni che operano nel quartiere. Dal 2007, infatti, la scuola fu chiusa per danni causati da infiltrazioni d’acqua. Da quel momento in poi è iniziato un percorso tortuoso che ha visto, in questi anni la partecipazione attiva del Centro Tau con Francesco Di Giovanni, della comunità parrocchiale con fra’ Mauro Billetta e delle famiglie del quartiere. “Mio figlio di 22 anni è andato in questo asilo – dice Filomena Namio, mamma di due ragazzi – dove è andata anche mia madre. Oggi a frequentare la scuola sarà, invece, mia nipote. La scuola sarà un luogo che permetterà a piccoli e grandi di socializzare meglio. Nel quartiere qualche piccolo problema c’è sempre ma, grazie all’impegno di fra’ Mauro, tante cose sono migliorate”.
“La Casa della madre e del bambino Luigi Biondo (nome storico) è uno dei luoghi più importanti di Danisinni – afferma Francesco Di Giovanni fondatore del centro Tau, da anni impegnato per il quartiere Zisa/Danisinni – dove, fin dalle origini, operavano due servizi pubblici essenziali: l’asilo ed il consultorio familiare. In tutti questi anni ci sono state altre chiusure. La prima interruzione dei servizi è avvenuta nel 1988/89 con la scadenza della convenzione con una cooperativa. Dal 1992 al 1997 fu chiusa nuovamente per adeguamento degli impianti elettrici alla normativa europea. L’ultima chiusura è avvenuta 17 anni fa per infiltrazione di acqua. La grande battaglia è stata quella di legittimare il processo di riconsolidamento della struttura grazie all’analisi del prof. Rizzo. E’ un edificio che oggi può considerarsi il cuore di Danisinni per la sua vita passata, presente e futura che parte necessariamente dai più piccoli. Adesso aspettiamo la riapertura del Consultorio per le famiglie e l’ampliamento dell’asilo fino a 60 bambini/e”.
Una persona storica per questo asilo è Wanda Catania. “Nel 1978 fui assunta inizialmente come educatrice per la Prima Infanzia – racconta Wanda Catania oggi volontaria –. Poi, essendo una assistente sociale, ho fatto un passaggio professionale occupandomi, negli uffici, della nascita degli spazi educativi. Quello di oggi è il risultato di una lotta sociale ma la battaglia sociale deve continuare perché aspettiamo il Consultorio familiare come servizio basilare per tutte le famiglie”. “E’ il miracolo sociale – ha aggiunto Anna Staropoli di DanisinniLab (Teatro sociale) e mediatrice di comunità – di una cittadinanza che si è presa cura dal basso e dentro la comunità di questo territorio. Niente è arrivato dall’alto o dall’esterno perché è frutto dell’impegno partecipativo comune di chi ha creduto e crede ancora nella rinascita di questo borgo rurale. Oggi con la scuola vengono restituiti i diritti ai più piccoli perché l’apertura dell’asilo è un avamposto di democrazia. La speranza ha bisogno di setting e questo asilo oggi è il setting della speranza che dimostra che con impegno e fatica gli obiettivi si possono raggiungere. Oltre all’asilo si dovrà aggiungere il consultorio come luogo di cura e di incontro per le mamme che, nel quartiere, sono significative mediatrici di comunità”.
Il progetto è frutto, inoltre, di un patto di collaborazione pubblico-privato: nel 2021 è stato donato al Comune di Palermo dall’ATS “Pà Maternità Danisinni” che lo ha commissionato all’architetto prof. Santi Rizzo (coadiuvato dall’ingegnere Michele Fabio Granata e dall’architetto Benedetta Fontana) attraverso una campagna di fundraising alla quale hanno aderito la Fondazione con il Sud, Save the Children Italia, la Fondazione Peppino Vismara, la Fondazione Sicilia e la Fondazione Piano Terra.