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mercoledì, 5 Marzo 2025
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I giovani del liceo “Regina Margherita” realizzano un documentario sul quartiere

Si intitola "Prove tecniche per un'occupazione" ed è il lavoro conclusivo del progetto "Ballarò '23" realizzato nell’ambito del Piano nazionale cinema e immagini per la scuola

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO – Ballarò al centro con i suoi volti, l’economia e la società. I giovani liceali del “Regina Margherita”sono diventati registi e sceneggiatori con la realizzazione del documentario “Prove tecniche per un’occupazione” con la regia di Giovanni Totaro e la fo­to­gra­fia di An­to­ni­no Co­sta. Si tratta del lavoro conclusivo del progetto “Ballarò ’23” realizzato nell’ambito del Piano nazionale cinema e immagini per la scuola promosso dai Ministeri della Cultura e dell’Istruzione e del merito.

Un’esperienza cinematografica che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto Magistrale “Regina Margherita” di Palermo e la società di produzione indipendente Centro Studi Pianosequenza. Gli studenti, affiancati da professionisti del cinema, hanno curato tutte le fasi del processo filmico: dalla stesura del soggetto alla composizione delle colonne sonore.

“Ho passato gran parte dell’estate 2023 a partecipare alla realizzazione del film ‘Prove tecniche per un’occupazione‘ – sottolinea la studentessa e attrice Sofia Arini – Inizialmente, pensavo che avrei solo dovuto scrivere la sceneggiatura, ma a quanto pare è vero quando dicono che la vita può portare meravigliose sorprese: infatti mi trovai a recitare nel film. Era la prima volta che recitavo per il grande schermo e, se devo essere sincera, è stato molto duro farlo. Ma non mi persi d’animo e misi tutta me stessa per riuscire al meglio. Sono passati tanti mesi da quell’estate, mi viene da ridere a pensare tutto ciò: ai momenti di tensione, di tristezza, di rabbia ma soprattutto di felicità con i miei compagni, che ad oggi posso definire amici”.

“Partecipare al progetto – conclude Ilenia Bonfardeci studentessa e attrice – è stata un’esperienza molto strana, in senso positivo, e diversa da come me l’aspettavo, forse perché non avevo idea di come venisse girato un documentario. È stato un viaggio nelle mie fragilità, e questo non me lo aspettavo. Mi sono spesso sentita a disagio, talvolta invece le risate allentavano la tensione, e quelle c’erano sempre per fortuna. Anche le mie amicizie e conoscenze si sono allargate tantissimo, ho conosciuto molte persone, tanti altri piccoli mondi e avuto l’opportunità spesso di sentirmi capita, o talvolta proprio incompresa, un paradosso lo so, ma nella totalità forse anche positivo. I dietro le quinte sono fantastici, e ancora di più farne parte lavorando con dei professionisti”.

“Questa zona del centro storico della città di Palermo può configurarsi come ‘periferia al centro’ – rac­con­ta il dirigente scolastico Domenico Di Fatta – perchè è un territorio dove nuove potenzialità convivono con una diffusa cultura dell’illegalità. Attraverso i dialoghi tra i ragazzi protagonisti di “Prove tecniche per un’occupazione” volta alla salvaguardia del plesso Cascino, si assiste alla presa di consapevolezza della propria crescita interiore e alla nascita di un diffuso senso civico volto alla partecipazione e al cambiamento”. “I ra­gaz­zi del­l’i­sti­tu­to – sottolinea il responsabile scientifico del progetto Luciano Accomando – dopo aver partecipato ad alcune masterclass e al Salina doc Fest si sono cimentati in un progetto di ri­cer­ca-azio­ne che li ha portati alla produzione di un documentario. Il progetto ha offerto agli studenti competenze trasversali e un approccio professionale ai mestieri del cinema”.

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