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giovedì, 6 Marzo 2025
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Le “Olimpiadi Popolari” aprono alla Kalsa il nuovo anno di “Sport popolare in spazio pubblico”

Prima le visite mediche, poi una serie di gare sportive di diverse discipline: è ripresa così l'azione del progetto contro la povertà educativa in una delle periferie sociali di Palermo

Giorgio Pace
Giorgio Pace
Studente della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Palermo, impegnato nel sociale. È co-fondatore di "AmUnì", un'associazione che vuole supplire all'assenza di rapporto tra gli universitari e il mondo del sociale, attraverso l'organizzazione di seminari, convegni e iniziative di volontariato. Da settembre 2020 collabora con "Il Mediterraneo 24"
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PALERMO. Inaugurato alla Kalsa, nei giorni scorsi, il nuovo anno di attività di “Sport Popolare in Spazio Pubblico”, il progetto finanziato dalla Fondazione “Con il Sud” e coordinato dall’associazione “Handala”, finalizzato alla promozione dello sport come leva per la crescita del capitale sociale nella comunità del quartiere Kalsa di Palermo. A dare l’avvio alla stagione sportiva sono state le “Olimpiadi Popolari”: una serie di gare sportive – coordinate da Asd Baskin Palermo – di atletica, pallavolo, basket, calcio presso piazza Magione e la palestra dell’Istituto comprensivo Rita Borsellino.

Le visite mediche

L’evento era inizialmente previsto per sabato 23, ma le avverse condizioni meteorologiche hanno consentito in quella data di tenere solo le visite mediche. I medici di Vivi Sano, infatti, hanno offerto check-up gratuiti per rilasciare i certificati medici ai bambini che, nel corso dell’anno, parteciperanno alle attività.

È importante fare sport in sicurezza – dice Daniele Giliberti, amministratore delegato di Vivi Sano -. È questo il messaggio che abbiamo voluto lanciare partecipando all’iniziativa di Sport popolare in spazio pubblico. Abbiamo erogato 50 visite e certificati medici gratuiti che consentono ai bambini di praticare sport con tranquillità e senza rischi, nel solco della memoria di Livia Morello, la diciottenne deceduta per una grave cardiopatia mai diagnosticata”.

Sport, veicolo di educazione e inclusione sociale

Lo sport, praticato in contesti come quello della Magione, non è solo sport. Qui sport significa educazione e inclusione sociale, trattandosi di un quartiere periferico, pur nel centro di Palermo, dove troppo spesso le famiglie sono costrette a pensare solo al soddisfacimento di bisogni primari, fra i quali lo sport non è compreso.
All’iniziativa hanno partecipato anche la bibliofficina di quartiere “Booq” e l’Associazione Comitato “Addiopizzo” che già dal 2016 ha scelto lo sport come strumento principale della propria azione nel quartiere in cui ha sede, territorio troppo spesso dimenticato dagli attori istituzionali competenti.

Il calcetto pizzo-free

La giornata è stata, per il comitato, anche l’occasione per promuovere l’attività di calcetto che fra pochi giorni sarà attivata nel quartiere e a cui moltissime famiglie – di tutte le fasce sociali – si sono già dette interessate. Una delle responsabili di questa iniziativa è la volontaria, Noemi Di Franco, che spiega: “Il calcetto che facciamo giocare a questi ragazzi più che a costruire la squadra più forte di Palermo, punta a seminare valori che possano attecchire anche su terreni diversi da quello del campo da gioco”.
La sinergia fra le diverse realtà operanti nel quartiere è la risorsa più preziosa da coltivare, in quanto solo mettendo insieme quanti più attori possibili il quartiere avrà maggiori possibilità di riscatto e rilancio.

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