PALERMO – Tanti giovani, cittadini e famiglie hanno sfilato con lo slogan “La Sicilia ha fatto crack, Basta silenzio sulle dipendenze” alla manifestazione, organizzata ieri pomeriggio a Palermo per l’approvazione del DDL ”Dalla dipendenza alla interdipendenza”.
Il disegno di legge, nato dal basso è sostenuto dal “Coordinamento Riduzione Del Danno e Prevenzione Dei Rischi“ la cui natura è inclusiva, partecipativa e aperta a tutte le persone e realtà sensibili alla tematica delle dipendenze. L’obiettivo principale del Coordinamento è lavorare per far sì che nascano risposte concrete e funzionali per coloro che vivono direttamente o indirettamente dinamiche legate alle dipendenze. Il corteo, partito da piazza Casa Professa, ha poi proseguito fino la sede del Parlamento Siciliano.
“Noi studenti della scuola abbiamo preso parte attiva ai lavori del Coordinamento di prevenzione dei danni e dei rischi per la riduzione del danno – ha detto Claudio Pecoraino, rappresentante di istituto del liceo Regina Margherita -. Noi siamo in un istituto che, essendo a Ballarò, vive in prima persona questo problema che non è emergenza perchè è un abbandono sistemico delle istituzioni. Come giovani cittadini, vogliamo vivere il territorio e prendercene cura. Sappiamo purtroppo che l’età media del consumo del crack si è abbassata in conseguenza dell’abbassamento del prezzo”.
A partecipare alla manifestazione è stato anche Francesco Zavatteri, il papà di Giulio. “Vogliamo che la legge venga discussa nel più breve tempo possibile – ha continuato Francesco Zavatteri -. L’obiettivo centrale è quello di avviare una rete organizzativa che possa attivarsi concretamente per la prevenzione e la cura. Una delegazione, composta da me, mio figlio Vincenzo Zavatteri, la professoressa Clelia Bartoli e Nino Rocca è salita in assemblea regionale per un confronto con i rappresentanti istituzionali”.
A fianco dei manifestanti c’era pure l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che ha ricordato, tra le vittime della droga, Giulio Zavatteri, Diego Mancuso e Noemi Ocello. “Io ci sono e tutti noi siamo qui per loro – ha detto l’arcivescovo Corrado Lorefice – con tutto il nostro grande affetto affinché le cose cambino. Il desiderio forte è che ogni giovane possa vivere in pienezza di libertà perché nessuno si deve permettere di schiavizzarlo. Crack è volontà di qualcuno di dominare, di non lasciare liberi questi giovani, illudendoli e strumentalizzandoli per i guadagni di un mercato e di una industria criminale che ci sta dietro. Noi adulti dobbiamo assumerci la nostra responsabilità a partire da una legge che ci aiuta ad accompagnare tutti i giovani che vivono dentro questa morsa insieme alle loro famiglie, ai loro amici e agli affetti più cari. Su questo tema dobbiamo stare uniti senza etichette, barriere mentali perché il bene dei giovani di questa città si costruisce solo insieme“.
Una delegazione del coordinamento è salita all’ARS per avere la garanzia che il DDL venga approvato entro la chiusura del bilancio economico regionale 2024/2026.