PALERMO. Transitare dal paradigma di “cura delle malattie” a quello di “cura dell’ammalato”, per passare dal concetto di “salute in senso fisico” a quello della “salvezza del corpo e dell’anima”. Sono questi i due binari che hanno spinto il Centro di Accoglienza Padre Nostro, su ispirazione del suo fondatore, a progettare e realizzare il Poliambulatorio di Prossimità che viene intitolato proprio al Beato Giuseppe Puglisi e a Mons. Guido Sansavini.
Il Poliambulatorio sorgerà a Brancaccio all’interno di un bene confiscato alla mafia sito in via San Ciro 23 A/B/C/D, per il quale il Centro ad oggi paga un canone d’affitto. L’inaugurazione è in programma per sabato 21 dicembre, alle 16.45. “L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha definito la ‘salute’ un ‘bene comune’, concetto espresso dal professore Stefano Zamagni al Meeting di Rimini 2024, il quale sottolinea la necessità di un cambio di paradigma nella governance della sanità, a partire dalla sussidiarietà circolare che mette insieme il pubblico, il privato e il civile. Dunque, la sua gestione deve essere di tipo comunitario (pubblico, privato, civile)”, spiega Maurizio Artale, presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro.
Il bene che ospita il Poliambulatorio versava in condizioni di degrado strutturale. Prima il Centro lo utilizzava per diversi servizi, dal nuovo anno avrà un’altra e definitiva destinazione. Già nel 1991 il Beato Giuseppe Puglisi aveva preso atto che a Brancaccio mancava tutto, anche un Poliambulatorio sanitario. “A sue spese, scoprì che molti bambini avevano problemi di malnutrizione, le ragazze non facevano dei periodici controlli ginecologici e che gli anziani non si curavano per mancanza di risorse economiche in quanto con la loro pensione dovevano mantenere la famiglia, composta, nella maggior parte dei casi, da disoccupati e detenuti”, ricorda Artale. Il Poliambulatorio sarà anche un polo formativo dove gli abitanti del territorio che ne faranno richiesta impareranno la cura ed il rispetto del proprio corpo.
La gestione delle prenotazioni sarà curata da suor Mathew Bindu delle Maestre Pie di Santa Rosa Venerini che, tra le altre qualità, è infermiera professionale che ha maturato esperienza in Africa e a Roma. Lo staff dei medici specialisti volontari sarà composto da risorse professionali specializzate, previo accordo con l’Ordine dei Medici di Palermo e da medici che nel corso di questi lunghi anni si sono rivelati “amici” del Centro di Accoglienza Padre Nostro.