PALERMO. La comunità di Borgo Nuovo gioisce alla notizia di interventi per 40 milioni nel quartiere. Alla conferenza stampa di stamattina a Borgo Nuovo per presentare gli obiettivi di rigenerazione e riqualificazione hanno partecipato l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, don Antonio Garau, parroco di Borgo Nuovo, l’associazione “Giovani 2017 3P”, con la sua presidente Gemma Ocello, e con la responsabile dell’Oratorio, Laura Vinci, gestito dall’associazione, la preside Sara Inguanta dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Ernesto Ascione”.
Le parole dell’arcivescovo
“Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile ottenere la copertura economica per un progetto così significativo – ha dichiarato l’Arcivescovo Lorefice -, quante volte ci siamo ritrovati in questo luogo dovendo attraversare quello che è sotto i nostri occhi, il degrado dell’aula liturgica di una chiesa che è il segno evidente di come i cristiani si pensino ‘casa tra le case’. La valenza del progetto che oggi è stato presentato va letta proprio rispetto a questo significato, perché se noi in questo momento stiamo guardando a questa struttura che simboleggia il degrado di un quartiere, ci impegniamo a non voler più definire Borgo Nuovo – e nessun altro quartiere – una ‘periferia’. Il piano di riqualificazione di questa parte ci città deve essere sostenuto da una considerazione che è anche un impegno, quello che non possono esistere quartieri ‘periferici’: perché lì dove ci sono uomini, donne, famiglie e case c’è in realtà il centro della città.”
L’arcivescovo ha quindi chiesto ai rappresentanti istituzionali presenti di andare oltre ai singoli progetti, seppur attesi e importanti: “La città nasce dall’esigenza che ogni persona possa essere in grado di usufruire dei diritti fondamentali. La sfida per Palermo non è quindi soltanto urbanistica ma sociale: non può esserci trasformazione culturale se quanti la abitano non hanno poi l’accesso a beni e servizi fondamentali. Il progetto di rigenerazione di Borgo Nuovo è un grande segno (come quello offerto da un altro luogo considerato periferico, Danisinni, diventato un laboratorio di iniziative di promozione sociale) ma la sfida resta quella di accompagnare la realizzazione di strutture con la promozione umana permanente.
In sintesi, se la gente non ha una casa, se non ha il lavoro che consente di avere e di mantenere una casa, se non c’è il pane essenziale allora il rischio che ci si rivolga alla mafia per avere il necessario (e le cronache di queste ultime giornate accendono più di una riflessione) resta un rischio altissimo. La sfida che abbiamo davanti è una sfida impegnativa ma necessaria, una sfida che qualunque governo e qualunque amministrazione locale non può non avere come sfida ideale.”
L’impegno di Padre Antonio Garau
“La chiesa è chiusa dal 2005. Per vent’anni la nostra gente di Borgo Nuovo è stata dimenticata da tutti. Oggi grazie all’intervento del Ministro Abodi e del sindaco Lagalla siamo riusciti ad avere un’attenzione speciale, per cui finalmente si ridà la dignità umana alle persone di Borgo Nuovo e la speranza”, dichiara padre Antonio Garau. “Una speranza che per vent’anni è stata preclusa. La chiesa verrà totalmente ristrutturata. Si interverrà sulle strutture esistenti, su un asilo nido che si dovrà disoccupare, interventi sui marciapiedi e sulle strade.”
“Tutto quello che sarà realizzato si concluderà entro il 2027. Gli interventi bastano, ma dobbiamo inventare delle soluzioni sul sociale. Abbiamo i mezzi ma dobbiamo vedere chi li gestirà e come”, continua padre Garau. “Una mia richiesta al Commissario del Governo è che una parte dei soldi venga destinata a fare delle progettualità almeno triennali ad altissimo livello, per i bambini, gli anziani e i giovani. Un SOS che voglio lanciare: ridiamo dignità alla gente che abita a Borgo Nuovo mettendo gli ascensori nelle case. Abbiamo una marea di gente al terzo piano, al secondo piano, anziana o malata, che non può scendere da casa perché non ci sono gli ascensori.”
Il lavoro quotidiano dell’associazione “Giovani 2017 3P“
“Oggi gioiamo della notizia degli interventi a Borgo Nuovo che riaccendono la speranza. La speranza di rivedere una chiesa in piedi, luogo che accoglie cristiani e non cristiani, persone bisognose che hanno bisogno di portare il loro cuore a chi potrebbe aiutarli. Io gestisco l’Oratorio dal 2017 – dichiara Gemma Ocello, presidente dell’associazione ‘Giovani 2017 3P‘ -, insieme a tanti operatori volontari. Accogliamo 36 bambini dai 6 ai 13 anni, che dopo la scuola, ogni giorno, dal lunedì al venerdì, vengono a pranzo da noi, preparato dalle cuoche volontarie del quartiere, e poi studiano. Questa è la nostra scommessa. Lo studio apre la mente e gli orizzonti, e allontana i giovani dalle cattive amicizie.“
“Questo nuovo piano di risanamento del quartiere, dell’intero quartiere, sarà una marcia in più, perché i bambini avranno spazi e luoghi in cui giocare, palestre; ma soprattutto gli anziani. Non dimentichiamo che questo progetto è per i bambini e per gli anziani del quartiere, che sono privi di strutture che possono aiutarli a crescere e a finire i giorni della loro vita”, continua Gemma Ocello. “La richiesta è tanta dalle mamme perché i figli frequentino l’oratorio, ma ne possiamo accogliere soltanto 36. Inoltre, con i PCTO, la scuola Mamiani ha coinvolto 14 ragazzi che vengono a dare una mano per il doposcuola. Una bella iniziativa per fare conoscere il quartiere. Io non sono di questo quartiere. Sono stata accolta benissimo. Tutto l’amore che si può ricevere io l’ho ricevuto qua, contrariamente al quartiere da cui provengo.”
“Noi abbiamo in comodato d’uso un bene di Terna a Partinico, dove c’è una piscina, un campo di calcio, dove abbiamo possibilità di fare dormire i bambini, e facciamo ritiri spirituali, dove portiamo anche gli anziani in estate. Il bene ci è stato tolto”, continua Ocello. “Ora abbiamo seri problemi su dove portare bambini e anziani. Voglio fare questo appello al consiglio di amministrazione di Terna: Prendete di nuovo in considerazione il nostro impegno. Abbiamo presentato un progetto valido che può avere un ottimo riscontro sul territorio. Il progetto sarebbe in collaborazione tra noi, la parrocchia, e la Missione di Biagio Conte, che si prenderà cura del terreno. Ringrazio Terna per quanto bene ha fatto per noi in 10 anni. Vorremmo costruire per altri 10 anni quello che abbiamo in mente.”
La scuola superiore “Ascione”, fiore all’occhiello del quartiere
“È fondamentale che questo progetto inizi e venga portato a termine. E necessario dare dignità al quartiere dando strade, strutture, e pensare anche alle scuole, perché è lì che nascono i veri abitanti”, dichiara Sara Inguanta, dirigente scolastica dell’Istituto Superiore ‘Ernesto Ascione‘. “Se si investe e si crea bellezza attorno ai ragazzi che crescono in questo quartiere, loro impareranno sicuramente a rispettarlo. Sono qui da 12 anni, ho trovato una scuola grigia. Una scuola superiore con diversi indirizzi: Ottico, Odontotecnico, Tecnico-Biologico, Informatico, Agrario e Scientifico a indirizzo sportivo. Ho trovato questa scuola con meno di 500 alunni, adesso abbiamo superato i 1000 alunni. Per il nuovo anno scolastico 2025/2026 abbiamo avuto il boom di iscrizioni. Abbiamo più che raddoppiato gli iscritti rispetto allo scorso anno. Avevamo 500 studenti perché erano soltanto le famiglie del quartiere a iscrivere i propri figli. Adesso la scuola è diventata la ‘scuola a Borgo Nuovo’, non è più la ‘scuola di Borgo Nuovo’. L’utenza è cambiata, i ragazzi arrivano da tutta la città e dai paesi vicini. Si è creato senso di appartenenza. Abbiamo diversi progetti in corso, una bellissima palestra e dei campi sportivi.”