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martedì, 4 Marzo 2025
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Scianèl, il film girato allo Zen con le sceneggiature dei giovani detenuti del Malaspina

La pellicola ha come protagonisti Giulia Fragiglio e Lollo Franco che fa il nonno. Quella del regista Luciano Accomando vuole essere una denuncia sociale in una città dove spesso le periferie restano solo sullo sfondo

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO – La speranza e la bellezza con tutta la voglia di sognare una vita diversa partono proprio dalla giovanissima Scianèl dello Zen.
Scianèl è una adolescente di 16 anni che vive nel noto quartiere popolare. Un giorno, durante un laboratorio gratuito di pittura nel quartiere, scopre di avere dei poteri magici. I suoi disegni prendono forma: il sole scotta se ci metti il dito sopra, i fiori dipinti con i pastelli emanano un profumo buonissimo che invade tutto il quartiere. La ragazzina si rende presto conto che essere diversa non è un difetto. Prende consapevolezza che sognare una vita diversa è possibile e, soprattutto, sognare di valicare i confini del quartiere in cui è nata, è un diritto a cui aggrapparsi con le unghia e con i denti.

“Scianèl” ha come protagonisti Giulia Fragiglio e Lollo Franco che fa il nonno. Quella del regista Luciano Accomando vuole essere una denuncia sociale in una città dove spesso le periferie restano solo sullo sfondo con i panni stesi ad asciugare sui balconi delle case fatiscenti e con i bambini che giocano in mezzo ai rifiuti.
Il film, inoltre, ha avuto la collaborazione straordinaria di circa 50 giovani detenuti dell’istituto penale minorile Malaspina di Palermo. I detenuti, infatti, hanno scritto la sceneggiatura del film in tutte le battute dialettali e aiutato anche nella realizzazione del set. Sono stati loro a realizzare i disegni che nel film si animano. Il film fa parte di “Officine Malaspina”, il progetto dell’associazione centro studi Pianosequenza, finanziato dal dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del consiglio dei ministri.

Regista e ideatore del progetto è Luciano Accomando mentre, a fare da tramite tra ragazzi e troupe, sono state la direttrice dell’Istituto Malaspina Clara Pangaro e le educatrici Maria Mercadante e Laura Costa.
“Il bisogno forte di speranza e di bellezza è un messaggio che lancio ai giovani della mia generazione – ha raccontato Giulia Fragiglio -. Il film è una favola moderna che ci può stimolare a cercare sempre la bellezza nella nostra vita anche se, a volte, la realtà che viviamo è molto diversa dai nostri desideri. Lo sforzo è quello, allora, di cercare sempre la profondità dei pensieri e delle azioni allontanandoci da ciò che è vuoto e superficiale. Non perdiamo mai di vista i sogni e gli obiettivi che ci fanno sperare e credere in un futuro migliore”.

“Abbiamo voluto raccontare le emozioni senza dare tutto per scontato.  Scianèl vuole raccontare lo Zen attraverso lo sguardo inedito – ha affermato il regista Luciano Accomando – di una ragazzina che prova a colorare il mondo attorno a sé. Il coinvolgimento dei giovani dell’istituto penale minorile Malaspina nelle varie fasi di realizzazione del film ha rappresentato per noi un valore aggiunto, perché dimostra che i sogni, talvolta, possono diventare realtà. I giovani oggi devono trovare e aprire il cassetto dei loro sogni che magari non sapevano di avere. L’arte ha il compito di farci crescere e sognare per provare a cambiare il mondo”.

Prima della realizzazione del lungometraggio nell’istituto si sono svolti diversi laboratori sui mestieri del cinema: regia e sceneggiatura diretto dallo stesso Luciano Accomando.
“Il film è il risultato di un percorso complesso avvenuto con i nostri ragazzi di (età compresa da 14 ai 25 anni) – ha aggiunto la direttrice del Malaspina Clara Pangaro – sia sul piano educativo che di acquisizioni di nuove opportunità e competenze professionali. I giovani si sono sperimentati fattivamente nei laboratori imparando tante cose nuove che potrebbero in futuro anche spendere all’esterno, una volta che escono dall’istituto. Le attività hanno avuto pure una valenza educativa perchè hanno permesso non solo di scoprire nuovi interessi ma anche quello di trovare dentro di loro quelle quote positive che si possono trasformare in azioni costruttive per la società. Come in Scianèl nei nostri ragazzi c’è spesso lo stupore di riconoscere in se stessi delle qualità”.

La prima proiezione del film è avvenuta, ieri mattina, al cinema Rouge et Noir in presenza degli studenti dell’istituto Regina Margherita. “L’obiettivo principale resta quello di riuscire a donare ai nostri giovani un poco di speranza – ha detto la docente Maria Patrizia Allotta dell’istituto Regina Margherita -. Il film è quasi epifanico perchè la bellezza consiste nel fatto che dall’immanente si passa al trascendente e dal soggettivo si passa all’universalmente valido. Il film è, pertanto, una sorta di carezza che ci viene rivolta in un periodo fatto spesso di volgarità e violenza. Troviamo una Scianèl che trova le chiavi per sognare e desiderare di essere diversa. Il film ci fa andare sicuramente oltre rispetto alla drammatica e triste quotidianità che caratterizza la vita dei nostri quartieri”.

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