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mercoledì, 5 Marzo 2025
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Corteo di protesta per i diritti delle persone migranti in occasione dell’incontro internazionale in aula bunker

I manifestanti hanno protestato contro le misure e gli accordi presi durante la conferenza

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO – “Per un’antimafia sociale che lotta per le persone e non contro di esse; per un Mediterraneo di vita, salvezza, e pace libero dalla violenza, per riprenderci Palermo e per dire Non nel nostro nome, Non nel loro nome”. A partire da questo pensiero, tante associazioni, realtà sociali, attivisti e liberi cittadini, si sono radunati in corteo, ieri pomeriggio in via Emerico Amarii. I manifestanti, hanno, infatti, protestato contro le misure e gli accordi presi durante la conferenza che si è svolta ieri nell’aula bunker dell’Ucciardone per i venti anni dalla Carta di Palermo sul crimine transnazionale.
Il corteo, radunatosi in p.zza Rosa dei Venti e poi proseguito lungo via P.pe Scordia, via D.Scinà per concludersi a piazzetta della Pace.
“Per sconfiggere chi approfitta della necessità delle persone di spostarsi nel mondo, l’unica soluzione è l’apertura di canali di ingresso legali percorribili e sicuri – si legge nella nota degli organizzatori -. Ma non è questo l’obiettivo reale di chi ci governa, come non è quello di fermare le violenze e tutelare i diritti delle persone. Mentre le violazioni del diritto sono commesse dagli Stati, sono gli innocenti a subire la violenza delle frontiere e a finire in detenzione in Italia, in nome di un’emergenza che non c’è, ma che è costruita ad arte per spaventarci e ottenere facile consenso. Questo governo, come quelli precedenti ma con inedita brutalità, ha dichiarato guerra alle persone, tutte. L’antimafia non è questo”.

“Sono arrivato in Sicilia nel 2007 con una barca di quelle che partono per la Libia – ha detto Muhammed Jammeh di 23 anni, originario del Gambia -. Appena arrivato mi sono iscritto a scuola per prendere prima la licenza media e dopo il diploma. Oggi, sono al secondo anno di infiermeristica. Chiediamo rispetto per i diritti umani di noi migranti come il diritto alla vita, il diritto allo spostamento e il diritto di rifugiarsi per trovare asilo. Questo governo italiano sta lavorando sempre di più per disumanizzare i migranti facendo capire anche ai poveri che loro sono diversi. Siamo invece tutti uguali perchè l’umanità è una sola”.

“Dobbiamo continuare a sostenere con grande forza – ha aggiunto pure Anna Ponente, direttrice del Centro Diaconale Valdese La Noce – che questa attuale politica non è assolutamente accettabile perchè calpesta, completamente, il diritto alla vita e il diritto alla dignità umana. Purtroppo, stiamo tornado indietro perchè gli ultimi provvedimenti, anche nell’ambito dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, sono gravissimi. Pertanto, dobbiamo impegnarci affinchè venga rivisto tutto il sistema di accoglienza che è stato completamente smantellato. Siamo tornati in piazza e il corteo di oggi è solo un punto di partenza per la piena rivendicazione dei diritti delle persone migranti”.
“Se si vogliono sconfiggere le persone che lucrano sulla necessità di chi è in movimento e si sposta nel mondo bisogna smettere di finanziarle – ha sottolineato forza Alessandra Sciurba dell’Università di Palermo -. Oggi, il ministro della giustizia e quello degli interni hanno incontrato 34 delegazioni dei paesi alcuni dei quali in crisi, con regimi dittatoriali che non rispettano i diritti umani e che agiscono in piena contiguità con il traffico di esseri umani. Rimane, purtroppo,sempre più lontana l’unica cosa sensata da fare che è quella di aprire i canali di ingresso legali e sicuri come è avvenuto nel 2006. Sul medio termine poi, cosa sempre più grave, si stanno svuotando completamente i valori costituzionali e i principi del diritto internazionale e dei diritti umani a livello europeo. Non ci rimane altro, che essere uniti per continuare a resistere con pieno spirito critico contro chi sta distruggendo tutto il sistema di accoglienza”.

Tra le realtà che hanno aderito ci sono: Adduma/Avvocati Dei Diritti Umani,Adif/Associazione diritti e frontiere, AgisciPalermo Onlus, Anlaids Sicilia,ANPPIA Palermo, Arci Palermo,Arci Porco Rosso, ASGI/Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Associazione Comunità di Danisinni ETS, Associazione Culturale La Pentola nera, Associazione gambiana a Palermo, Associazione Insieme per Danisinni APS, Associazione Radio Aut Palermo, Associazione Senegalese della Sicilia Occidentale, Associazione Serena a Palermo, Associazione Sutta Scupa,
Attac Italia, Attivamente, Ballarò Buskers APS, Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale – UdiPalermo, BLITZ, booq, borderline-europe, Caffè filosofico Beppe Bonett, Campagna LasciateCIEntrare, Caracol – realtà autorganizzata Palermo, Caritas Diocesana Palermo, Casa Ancora APS, Casa del Popolo Peppino Impastato, CCCZ/Comunità Cantieri Culturali Zisa, Centro Astalli Palermo ODV Centro diaconale “La Noce” – Istituto Valdese, Centro Impastato, Centro Penc, Centro Studi Paolo e Rita Borsellino, CESIE, Chiesa Evangelica Valdese Palermo, Chiesa Metodista e Valdese di Palermo Noce, Cias La Guilla APS, CISS/Cooperazione Internazionale Sud Sud, Cgil Palermo, Clac, Cledu/Clinica Legale Diritti Umani, Cobas Scuola Palermo, Comitato di base No MUOS Palermo, Cooperativa Ciauli, Cooperativa Rigenerazioni,
Coordinamento Palermo Pride, Counterproduction Associazione culturale,
CSC/Centro per lo sviluppo creativo Danilo Dolci, Cuoche combattenti, diARiA /Didattica Arte Ricerca Azione, DiVento – Sportello di Comunità, Donne di Benin City, Emily Palermo, Emmaus Palermo, Federazione di Palermo del Partito della Rifondazione Comunista, Fondazione Don Calabria, Forum Antirazzista Palermo, Forum permanente delle donne della Valdese, Filimondo APS, Giocherenda, Giuristi Democratici sez. Palermo, GrIS Sicilia della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni,
Handala, Intersos Palermo, I Sicaliani coop.soc., Laboratorio Andrea Ballarò, Laboratorio Zen Insieme, Laici comboniani. La Zattera, Legambiente Sicilia, Le Onde, Le Rose Bianche, Libera Palermo, Maghweb, Maldusa, Ma’Ma Srl, Mamme per la pelle, Mare memoria viva,
Medici Senza Frontiere Palermo, Mediter Italia, Mediterranea Saving Humans, Mem.Med – Memoria Mediterranea, Missionari Comboniani Palermo, Moltivolti, Movimento educativo Palermo, Osservatorio contro la militarizzazione scuole e università, Our Voice, Pane Spezzato ETS, Parrocchia Sant’Agnese, Danisinni, Pellegrino della Terra, Per Esempio Onlus, Presidio donne per la pace, Pressenza Palermo,Prima gli ultimi. Nessuno è straniero, Progetto Amuni – Spazio Franco, Raizes Teatro, Refugees Welcome Italia – Palermo, Rete SaluTiAmo, Salesiani Santa Chiara, Send, Spasmo – Spazio Popolare Sant’Erasmo. Stra Vox, Teatro alla Guilla, Todoscomodo, Ufficio per la pastorale delle migrazioni della Diocesi di Palermo e WatchTheMed – Alarm Phone.

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