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domenica, 20 Aprile 2025
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A Catania, Banca d’Italia inaugura il murale “Banco di vita”, sulla facciata della filiale

Cura e valorizzazione del patrimonio, rispetto dell’ambiente, accessibilità, inclusione, vicinanza alle persone, sono gli elementi distintivi del progetto

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione per le Culture e le Arti all'Università degli Studi di Palermo, con un master in Editoria e Produzione Musicale all'Università IULM di Milano. Si occupa di cultura, turismo e spettacoli per diverse testate online e da addetto stampa. Scrive di sociale per "Il Mediterraneo 24"
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CATANIA. Si intitola “Banco di vita”, il nuovo murale realizzato dalla giovane artista romana Chiara Capobianco, sulle facciate in cemento armato del “torrino” della filiale di Catania della Banca d’Italia.

La cerimonia d’inaugurazione, stamattina, alle 10.30, alla presenza del direttore della filiale, Gennaro Gigante, e del capo del Dipartimento Immobili e Appalti, Ciro Vacca. Prenderanno parte alla cerimonia, i rappresentanti delle principali Istituzioni cittadine: il Prefetto, il Sindaco e Lina Scalisi, Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catania, che ha partecipato alla commissione per la scelta del bozzetto dell’opera.

Il murale

La realizzazione del murale, dal titolo “Banco di vita”, si inserisce nell’ambito delle iniziative di valorizzazione del patrimonio architettonico e artistico della Banca d’Italia, anche in un’ottica di responsabilità sociale. Con le sue luci e i colori vivaci, il murale – e con esso la Banca d’Italia – propongono al quartiere di San Berillo che lo ospita un segnale di ottimismo e di fiducia, contribuendo alla sua valorizzazione.

Il murale è per sua natura una forma d’arte destinata a una fruizione collettiva; attraverso l’arte e il murale intendiamo rinnovare e alimentare il dialogo con i cittadini, offrendo occasioni di incontro, di riflessione, di gioiosa condivisione.

L’artista a lavoro

L’opera ha inoltre una valenza green. Gli oltre 700 mq di superficie del murale sono infatti dipinti con una vernice che, grazie a un meccanismo di fotocatalisi, riduce gli inquinanti e neutralizza gli agenti patogeni presenti nell’aria (c.d. vernice c.d. “mangiasmog”). Cura e valorizzazione del patrimonio, rispetto dell’ambiente, accessibilità, inclusione, vicinanza alle persone, sono gli elementi distintivi del progetto. Valori per i quali da tempo la Banca d’Italia è impegnata.

Il murale dialoga attentamente con le caratteristiche strutturali e con il linguaggio architettonico dell’edificio, i cui singoli elementi vengono valorizzati all’interno dello schema compositivo. Nell’andamento ascensionale della composizione, che allude alla salita dell’Etna, sono presenti molte figure stilizzate intente alle più varie attività, rese con un linguaggio giovanile non privo di una garbata ironia. Il ritmo febbrile della composizione rende con efficacia il tema dell’operosità degli abitanti di Catania, città basata essenzialmente su di un’economia di scambio. Il disegno ricco, articolato e coerente presenta richiami puntuali ad alcuni elementi iconografici tipici di Catania, evidenziati dalla vivace e armoniosa scelta cromatica.

Bozzetto del murale

Il titolo scelto dall’artista, “Banco di vita” deriva dall’assonanza tra le parole Banca (in riferimento alla Banca d’Italia che ha promosso l’iniziativa) e banco (letteralmente il banco da lavoro dove vengono prodotti e commerciati i beni). Lo scorcio dinamico e vivace della vita quotidiana, della vivacità culturale e dell’economia etnea, si svolge sotto la benedizione di Sant’Agata patrona della città, l’occhio vigile di Liotru (l’elefante simbolo di Catania) e l’azione della Banca d’Italia, garante del sistema finanziario.

Chiara Capobianco è nata a Roma nel 1992. Il suo percorso artistico tiene conto delle suggestioni derivanti dall’ architettura, dal graphic design e dalla Bauhaus. La cifra distintiva dei suoi lavori è lo sguardo: sono infatti gli occhi che creano le connessioni tra i vari soggetti. Crea immagini con false proiezioni assonometriche, rompe le leggi della prospettiva e fonde le forme senza seguire una regola vera e propria. I suoi lavori presentano una società intricata e a al tempo stesso divertente, che, nonostante la struttura rigida, non riesce a mantenere l’ordine a causa delle persone caotiche che la popolano.

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