VILLABATE. Una nuova panchina rossa contro la violenza sulle donne in Piazza Umberto I a Villabate, cittadina alle porte del capoluogo siciliano. La panchina (che si aggiunge a quella già esistente in loco) è stata dedicata a Giovanna Bonsignore, donna 44enne, impegnata nel sociale e molto conosciuta in paese, uccisa la sera dello 15 dicembre dall’ex compagno Salvatore Patinella, il quale un istante dopo si è tolto la vita.
La panchina, realizzata col patrocinio del Comune di Villabate, è stata decorata dai volontari dell’associazione Archè della quale Giovanna Bonsignore faceva parte, essendo (tra le altre cose) designata a diventare la prossima presidente, subentrando a Maria Correnti, ad oggi ancora in carica.
Un po’ di storia di Archè
Archè nasce nel 2012 in un momento storico in cui l’associazionismo stentava a rendersi ben visibile e riconoscibile nel territorio. Tante le attività svolte negli anni. Dalle collaborazioni con i circoli didattici del territorio, agli impegni presso il Forum di Palermo, all’animazione di feste patronali e non, presentazione di volumi, racconti e romanzi, senza mai dimenticare le manifestazioni a favore della legalità, ricordando gli eroi martiri della mafia.
La realtà associativa, negli anni, ha dedicato un’importante l’attenzione verso i più piccoli, i quali per diversi anni hanno potuto usufruire gratuitamente del doposcuola. Come tutto dal 2020, causa pandemia, anche Archè ha subito un quasi azzeramento delle attività.
“L’immensa disgrazia del femminicidio della nostra cara Giovanna – spiegano da Archè – ci ha fatto ritrovare e insieme abbiamo pensato e realizzato una panchina rossa per lei, accanto a quella già esistentepensata e realizzata dalla Fidapa”.
La panchina rossa dedicata a Giovanna
Una panchina rossa dove rimarranno per sempre impressi gli occhioni azzurri di Giovanna e parte del testo di William Shakespeare ‘In piedi, Signori, davanti ad una Donna’: “Alzatevi in piedi ogni volta che lei vi guarda l’anima, perché lei sa farla vedere perché lei sa farla cantare“.
Lì sopra, nulla. Solo un mazzo di fiori donato dalla sezione locale della Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari).
Don Alessandro Spera: “Vivere il dolore, in attesa di un abito nuovo da parte di Dio…”
Prima dell’inaugurazione, durante la messa in suffragio in occasione del trigesimo, don Alessandro Spera, parroco della chiesa di San Giuseppe, ha ricordato: “Dio chiede di vivere il dolore che vivete ma con lui accanto verso una vita e una mentalità nuova in grado di cogliere l’essenza della nostra vita, fino a quando non sarà completamente rinnovata. Dio ci dona un abito nuovo” .
Subito dopo la messa, amici, familiari e conoscenti di Giovanna si sono ritrovati davanti la panchina per il commovente momento. Presente alla manifestazione anche la neo assessore Annamaria Brusa.
Il ricordo di Giuseppe Naccari (uno dei fondatori di Archè)
“Impossibile dimenticare la testimonianza di Giovanna – commenta Giuseppe Naccari, tra i fondatori di Archè – L’ ultimo regalo di Giovanna è stato concederci di incontrarci di presenza dopo la pandemia da Covid-19. Da anni, infatti, l’associazione non si riuniva fisicamente. Grazie di tutto, Giovanna“.
Una borsa di studio dedicata a Giovanna
“E’ importante ricordare che la vita di ciascuno di ognuno di noi ha un valore – ha aggiunto Caterina Vitale -. A breve saranno contattate tutte le associazioni per instituire una borsa di studio dedicata proprio a Giovanna“.