MONREALE. Al via a Monreale la campagna di informazione e prevenzione sulle droghe “New drugs and rape drugs, una nuova forma di pericolo per gli adolescenti”. Il primo atto nella sala consiliare con un incontro, moderato dalla giornalista Giada Adelfio, che ha coinvolto attraverso un dibattito gli studenti dei licei monrealesi coordinati dalla referente ambiente e salute dell’Istituto “Basile – D’Aleo” Carla Castronovo.
L’iniziativa è promossa dall’Ufficio stampa e comunicazione istituzionale del Comune di Monreale, su iniziativa dell’Università di Palermo, curata dal professore Fabio Venturella, delegato dal Rettore dell’Università di Palermo a svolgere attività di Prevenzione e Informazione sulle Tossicodipendenze. A porgere i saluti istituzionali sono stati il Sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, il Rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, l’Arcivescovo di Monreale, mons. Gualtiero Isacchi, il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Rosario Castello, il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Palermo, Mario Bilardo, ed il segretario della Città Metropolitana di Palermo, Francesco Fragale.
Ad entrare nel vivo dell’argomento, il professore Venturella che, attraverso slide e l’aiuto degli studenti, ha illustrato i vari rischi e le motivazioni che spingono i giovani al mondo delle droghe: “Nel mio lavoro tocchiamo questi argomenti in maniera didattica in aula, ma bisogna far conto anche con la realtà, che vede ragazzi giovanissimi che muoiono, intossicati gravemente o trattati in centri di tossico dipendenza. Ormai sempre di più leggiamo articoli che trattano di questa problematica. Oggi il concetto di droga è diverso, un tempo la droga era associata magari ai soli disadattati, ora invece coinvolge chiunque, è uno standard di aggregazione e divertimento tra i giovani. Per questo l’informazione deve partire già dalle scuole medie. C’è ormai una facilità di assunzione e contatto, che non avviene più nei ‘normali’ canali di spaccio, ma nelle semplici feste, palestre (spacciate per integratori) o su internet”.
Sarebbe infatti l’uso ricreativo nei luoghi di aggregazione a far sembrare meno pericolose queste sostanze e ad aumentarne il consumo. La continua evoluzione e creazione delle droghe crea anche un problema dal punto di vista clinico, perché i medici si trovano di fronte a delle sintomatologie inusuali che non permettono loro di identificare il problema o la sostanza di cui si tratta. A Palermo si sono verificati casi del genere. L’altro problema è quello della temporanea legalità, in quanto certe sostanze vengono considerate legali perché appunto nuove o non ancora scoperte. È questo il caso delle “party pills”, pillole assunte in discoteca o feste, ora illegali, ma precedentemente pubblicizzate con la falsa informazione che si trattasse di integratori, rendendo i ragazzi inconsapevoli fruitori di droghe. “L’errore è pensare anche che una pillola di dimensioni piccole non possa fare così male – ha aggiunto il professore -. Sono micro-pillole fatte a posta per attirare i giovani, una singola dose può causare il danneggiamento delle facoltà cognitive, il coma e la morte”.
Interessata ed attiva è stata la partecipazione degli studenti dai quali sono giunte numerose domande su come si formano le nuove tendenze legate alla droga. “I trend nascono da mode lanciate – ha risposto il professore Venturella -. Ormai le droghe vengono inneggiate nelle stesse canzoni e da artisti. È un fenomeno che viaggia attraverso il concetto di svago che hanno adesso i ragazzi, ci sono giovani invece che le usano per non sentirsi esclusi dal gruppo, si sentono addirittura a disagio se non le usano’’.
Dal punto di vista formale e penale, i ragazzi sono stati informati e sensibilizzati grazie all’intervento dell’avvocato Rosaria Bova, consigliera COA e responsabile della Formazione: “Il problema degli stupefacenti è un problema sanitario ma anche legale. Con l’assunzione di queste nuove droghe si commettono più facilmente reati. È importante far capire ai ragazzi che l’uso, la somministrazione di sostanze stupefacenti comporta un processo penale che ha delle conseguenze’’.
“Trattare questo tema non significa parlare solo di una sostanza – ha detto l’arcivescovo Isacchi -. Si tratta di parlare anche di storie di persone, generalmente giovani, vittime di questo sistema. La Chiesa vuole essere più presente su questo tema, deve recuperare l’attenzione e la presenza nel tessuto sociale. Si parla delle vostre vite ragazzi, dei vostri amici. Purtroppo, ci si lascia andare, si viene ingannati da questo sistema maledetto che uccide. Oggi trattiamo quelle che sono anche le vostre storie“.
A seguire, il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia Castello ha sottolineato quanto sia importante coinvolgere nel tema della legalità i giovani: “Oggi evidenziamo le problematiche legate a queste sostanze che purtroppo ormai sono fin troppo presenti. Di recente ci sono stati arresti per droga nella zona di Brancaccio e Bagheria, quest’attività illecita arricchisce e alimenta le tasche della mafia. È importante avere un confronto con voi giovani su queste tematiche, deve essere un lavoro svolto in sinergia con le scuole e le istituzioni per scuotere le coscienze. L’individuazione e la lotta delle new drug avviene anche attraverso l’intercettazione dei siti web che vendono queste sostanze, studiando e analizzando queste ultime, in modo da saperle identificare“.
“Parlare e tentare di scuotere le coscienze è complicato, ma abbiamo l’obbligo di parlarne soprattutto con voi, che potete restituirci un punto di vista che noi non abbiamo per questioni generazionali – ha aggiunto nel proprio accorato intervento il primo cittadino Alberto Arcidiacono -. Sembra essersi indebolita la resistenza sociale che dovrebbe essere la diga contro cui fare infrangere determinate dinamiche. Avete tutti gli strumenti per dire di no, cercando di arginare un fenomeno che ha preso una brutta piega, avete la responsabilità di tenere la schiena dritta e puntare ad un orizzonte che deve essere il più limpido possibile. Da parte nostra rimedieremo alle assenze e agli errori che abbiamo fatto attraverso giornate come questa, con il confronto ed il contributo di chi studia queste problematiche permettono di arrivare a delle possibili soluzioni”.
Durante il dibattito è stato inoltre spiegato da Roberto Tobia, Segretario Nazionale di Federfarma, che il ricorso alle droghe è un problema legato anche alla mancata conoscenza dei danni e dei rischi che queste provocano.