“Nonostante le nostre sollecitazioni, la mappatura dei servizi non è mai arrivata”. Lo riferisce l’Arci Porco Rosso che ha cercato nelle ultime settimane un dialogo con il Comune di Palermo sul piano per il contrasto alla povertà aggravata dall’emergenza Covid-19. Una esigenza nata dalla consapevolezza che “siamo sulla soglia di una situazione esplosiva, a causa di fattori vecchi e nuovi”. Tra quelli indicati, la povertà e il disagio che “caratterizzano la nostra città da decenni”. A questi si aggiunge l’inverno che “ci pone davanti l’esigenza di dare una risposta a tutti coloro che versano in situazioni abitative precarie”. E ancora: la massiccia disoccupazione causata dal lockdown, l’aggravarsi delle condizioni di salute e sociali delle persone con tossicodipendenze.
La ricerca di un dialogo con l’amministrazione comunale
Il 21 ottobre l’Arci riferisce di aver avuto un incontro informale con il Comune nel quale “abbiamo condiviso queste preoccupazioni, anche alla luce della vicenda del dormitorio di Biagio Conte”. “Il 4 novembre l’assessore alle politiche sociali, anche su nostra richiesta, ha convocato un incontro con le associazioni del Centro Storico”. L’obiettivo era quellod di affrontare il tema dei dormitori e delle misure di sostegno all’emergenza socio sanitaria. Durante questo incontro, l’assessore “ci ha informati della prossima apertura di 2 dormitori nuovi e dell’attivazione e effettivo funzionamento del portale del Comune per richiedere i buoni spesa e il supporto per l’affitto, misure finanziate dai fondi regionali”. E qui la denuncia: “Queste informazioni non hanno però trovato riscontro nella nostra attività quotidiana”.
La denuncia di servizi inefficienti
Nelle scorse settimane, l’Arci segnala di aver riscontrato gravi problemi nella procedura per gli ingressi nei dormitori già esistenti. Il portale della Protezione Civile per le misure di sostegno all’emergenza socio sanitaria è attivo da luglio. Ma “è tanto complesso da rendere indispensabile l’intermediazione di un CAF”. Inoltre, la segnalazione che “i fondi per i buoni spesa non sono ancora stati versati alle persone che hanno fatto domanda 4 mesi fa. Anzi, ad oggi non sono proprio state processate le lore richieste”. Alla luce di queste difficoltà, l’Arci ha richiesto insieme ad altre associazioni del Centro Storico una mappatura dei servizi e un Vademecum sulle procedure per l’accesso ai servizi. “Vorremmo sapere infatti quali sono gli uffici preposti per presentare (di persona e non solo telematicamente) le domande per i buoni spesa e il sostegno all’affitto”. “Nonostante le nostre sollecitazioni, la mappatura dei servizi non è mai arrivata”.
Il silenzio delle istituzioni
“A seguito della prima riunione emergenziale, un secondo incontro era stato programmato per il 17 novembre, poi rinviato e confermato per il 24 novembre – riferisce l’Arci -. A quest’ultima riunione hanno partecipato solamente 3 persone: il Presidente della Circoscrizione, una singola rappresentante del Comune, e noi. Le altre associazioni non si sono collegate, forse a causa dei numerosi rinvii”. Le reiterate domande dell’Arci, però, sembrano non aver avuto “risposte adeguate”. “Abbiamo ribadito nuovamente la necessità di istituire luoghi fisici, uffici, sportelli o altro, in cui le persone possano recarsi per chiedere l’aiuto alimentare. Purtroppo, a causa del pericolo del contagio, ci è stato risposto che non ci sono e non ci saranno”. “Eppure, sei mesi fa, durante la prima ondata, il ‘pericolo del contagio’ non ha fermato il Comune dal creare sedi distaccate per la distribuzione dei buoni spesa, appoggiandosi quasi interamente sul terzo settore e sul lavoro volontario dei cittadini”.
Le domande dell’Arci
“Il nostro amico Y., laborioso bracciante stagionale, in Italia da 5 anni, analfabeta: a chi può rivolgersi quando finisce la bombola del gas? Per la nostra amica M., mamma single con una figlia a carico – senza permesso di soggiorno e con poca comprensione della lingua italiana, anche se in Italia da 10 anni – lo Stato sarà presente quando finirà il latte? Il nostro amico A., vecchio palermitano con vari problemi medici e senza telefono, si trova improvvisamente per strada. Dove può dormire stasera? E se deve fare un tampone prima di entrare, lo può fare oggi stesso?”.