PALERMO. È stata presentata la “Rete degli ambulatori popolari” di Palermo, dotata di personalità giuridica, con annesso comitato scientifico di altissimo livello e comitato bioetico, pensata per offrire assistenza sanitaria gratuita a persone economicamente svantaggiate, garantendo accesso a cure mediche di qualità per chi ne ha più bisogno.
“Continua l’impegno degli ambulatori popolari di Palermo. Per questo motivo, confortati dalla nostra pluriennale esperienza sul territorio, abbiamo ritenuto maturi i tempi per una strutturazione stabile delle nostre iniziative. Proprio mentre la sanità pubblica aumenta le barriere all’accesso ai servizi, rilanciamo l’idea della buona medicina, universale e gratuita e soprattutto accessibile a tutti. Per questo motivo nasce la ‘Rete degli ambulatori popolari’, dotata di personalità giuridica, con annesso comitato scientifico di altissimo livello e comitato bioetico”, dichiara Renato Costa, presidente della rete assistenziale di ambulatori sociali e popolari gratuiti.
Per il comitato scientifico sono stati nominati i docenti universitari: Camma Calogero, ordinario di Gastroenterologia, Cocorullo Gianfranco, ordinario di chirurgia generale, Cordova Adriana, ordinario di Chirurgia plastica, Firenze Alberto, associato di Medicina del Lavoro, Latini Roberto dell’Istituto Mario Negri, Raineri Santi Maurizio, associato di anestesia e rianimazione, Valerio Maria Rosaria, associato di oncologia.
Presidente del Comitato Etico è stato nominato Di Lello Finuoli Peppino. Le cariche sociali sono così attribuite: Renato Patrizio Costa, presidente, Franco Ingrilli, vice presidente, Martinico Giorgio, segretario. Componenti del comitato direttivo: Arena Fabrizio, Cirrincione Enzo, Miceli Emilio e Scardamaglia Toni.
Due nuovi ambulatori popolari nasceranno a Palermo oltre quelli già presenti nei quartieri di Borgo Vecchio all’interno del centro sociale Anomalia, allo Zen negli spazi dell’associazione Zen Insieme e a Sant’Erasmo con un presidio alla Casa della Cooperazione. Uno nascerà in un bene confiscato a Brancaccio, il secondo coprirà il centro storico. Le strutture vedranno la collaborazione di medici specialisti volontari, che mettono a disposizione le proprie competenze in diverse discipline per dare risposta alle necessità di salute della comunità.