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mercoledì, 5 Marzo 2025
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Nata a bordo di una motovedetta a Lampedusa: Fatima, “arcobaleno” tra due continenti

La corsa verso il poliambulatorio si è fermata alle soglie del molo Favaloro. Lì è nata Fatima con il supporto di medici e infermieri, tra grida di dolore e di gioia della sua mamma, una donna in fuga dalla Costa d'Avorio.

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LAMPEDUSA. Il nome che hanno scelto per lei è Fatima, è un simbolo di speranza per i migranti arrivati a Lampedusa, i soccorritori e anche le persone che vivono nell’Isola. È nata ieri sera, alle 22,30, su una motovedetta della Guardia costiera, che stava per attraccare al molo Favarolo.
La neonata, assieme alla mamma: una giovane ivoriana, sono state portate durante la notte, in elisoccorso del 118, in un ospedale di Agrigento per accertamenti medici. Le loro condizioni di salute sono buone.

Non era sola la mamma di Fatima. A bordo della motovedetta della Guardia costiera, che l’aveva soccorsa, vi erano altre 43 persone. Le stesse che con lei si trovavano in una barca alla deriva al largo della più grande delle isole delle Pelagie. Tutte persone scappate da Costa d’Avorio, Guinea, Mali e Burkina. Non è bastato il tempo per arrivare sulla terra ferma. Il parto è avvenuto poco prima.

La donna proveniente dalla Costa d’Avorio, madre di un’altra figlia, è stata assistita da medici ed infermieri, con l’aiuto di un mediatore culturale, che ha cercato di creare dei ponti linguistici con la donna soprattutto nei momenti successivi al parto. Con Fatima arriva a Lampedusa un arcobaleno tra le due coste, quella siciliana e quella africana.

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