PALERMO. Hanno cucinato i dolci tipici dei loro paesi di origine insieme alle loro madri, e indossato gli abiti tradizionali. All’Istituto superiore “Francesco Ferrara” a Palermo è festa per la fine del Ramadan. Un gruppo di 30 studenti, ragazze e ragazzi musulmani, di quinto anno, e tra loro diversi compagni italiani hanno festeggiato e raccontato tra i docenti come hanno vissuto questo mese intenso di digiuno e preghiere.
“Al di là delle differenze religiose e culturali, siamo un’unica famiglia umana che cammina insieme – dicono le docenti Palermo e Spatola, che hanno coordinato l’iniziativa -. In questa scuola che percorre la strada dell’inclusione e dell’interculturalità, come scambio della ricchezza delle diversità, dove le diversità non sono dei muri, ma delle opportunità per crescere insieme, abbiamo celebrato questa festa insieme a loro. Una festa importante per i nostri ragazzi, e lo abbiamo fatto con 8 classi di quinto anno, anche nell’ottica della chiusura dell’anno scolastico. A breve saluteremo questi nostri studenti, e momenti come questo sono semi che porteranno fuori da questa scuola.”
Un momento importante di convivialità tra ragazzi e ragazze tunisini, algerini, marocchini, italiani e del Bangladesh, dopo un flash mob che un gruppo di studenti del Ferrara ha intonato ieri tra i corridoi della scuola, rinunciando al momento di ricreazione, per dire “no alla violenza sulle donne” in seguito agli omicidi di Sara Campanella, Ilaria Sula e Laura Papadia.
“La nostra ricchezza è la diversità: tutte le persone sono diverse ogni persona porta in sé un microcosmo che completa e arricchisce quello dell’altro – sottolinea la preside Ilaria Virciglio -. Ciò che conta davvero non è il colore della pelle, la lingua che parlo, da dove vengo, ciò che conta veramente è rimanere profondamente umani, quindi orientati al bene, individuale e collettivo.”
All’Istituto Ferrara ci si prepara anche allo spettacolo multietnico di fine anno scolastico come ogni anno. Il tema sono i diritti umani. Danze, teatro e canti quest’anno per celebrare la pace. “Un grande lavoro è stato fatto con le nostre studentesse musulmane – dice infine la docente Palermo a proposito dei diritti delle donne -, abbiamo visto le nostre ragazze spesso arrivare coperte con i veli in modo considerevole. Abbiamo affrontato con loro un percorso di consapevolezza. Le nostre ragazze oggi sanno che se mettono il velo o se non lo mettono è una scelta. Loro sono e restano musulmane al di là di un velo.”