PALERMO. Grande momento di Festa tra gli Nzema della Sicilia, che, dopo una grande cerimonia piena di colori, musiche ed emozioni, ha visto l’incoronazione del nuovo re Nanan Motchian Ebe Joel, subentrato a Nanan Miezan Seme. Il suo incarico avrà una durata illimitata
Le origini del Popolo Nzema
Un popolo che ha una storia suggestiva e affascinante che ci viene raccontata da Lady Gaga, regina Nzema nel Belgio, con la traduzione di Famiyeh Joseph (appartenente al Nzema Manle Council Italy): “Quando si parla degli Nzema, bisogna ricordare che questa realtà trae le sue origini dall’Egitto – ricorda Lady Gaga -. Da lì si è poi passati al Senegal per poi giungere nel Ghana, nel Jomoro che prende il nome dal responsabile del gruppo che qui ne creò un insediamento – prosegue Lady Gaga -. Dunque si può dire che per quanto riguarda il Ghana gli Nzema sono presenti nella parte occidentale, mentre per quanto riguarda la Costa D’Avorio nel Grand Bassam“.
La comunità palermitana degli Nzema è costituita da sette famiglie che, al loro interno, hanno dei ruoli e simboli ben precisi. Tra di esse vi sono gli N’duja, Ahua o Mahilé, che hanno come simbolo il fuoco e il cane, gli Ezohile che rappresentano l’acqua, il riso e il corvo, gli N’vavile che sono i custodi della festa dell’abisso e hanno come simbolo il mais, gli Adahonlin che hanno come simboli il seme di palma e il pappagallo, gli Alonhomba rappresentati dal vino di palma, la rafia e l’aquila, gli Azanhoulé che rappresentano il legno e il flauto tradizione ed infine i Mafolé, con i simboli dell’oro e dell’argento.
La cerimonia degli Nzema in Sicilia
Un momento molto suggestivo ed indimenticabile sia per i tanti palermitani, che con molta curiosità hanno vissuto questa cerimonia, sia per i tanti rappresentanti istituzionali presenti al Santa Chiara. C’è stata una scansione del tempo ben definita, caratterizzata da determinate ritualità e formalità: il rullo dei tamburi, le danze fatte dai bambini e dagli adulti, gli annunci, tutto ha un suo perché in questo evento.
Tante le danze e le dimostrazioni etnico-culturali durante la lunga manifestazione: dalla dimostrazione dell’Abissa Kundum, alle danze degli Agni e Ayaboomo, Baoule, danze popolari del grande est, la “sacred Wood dance” degli Abissa N’Za.
Dopo i saluti della regina (che resterà in carico), si è passati al far conoscere alla popolazione la persona che è stata incaricata di ricoprire questo ruolo: Motchian Ebe Joel. Vestito da abiti neri, saluta i presenti con un giro circolare per poi attendere il momento clou con le vestizioni ufficiali.
“Per fare insediare un nuovo re ci deve essere un re capo che possa accertarne il giuramento – ci dice Marie – ed è per questo che la personalità incaricata è venuta a Palermo dal Belgio. Questo momento è stato ancor più significativo grazie alla presenza degli esponenti Nzema di altri paesi tra cui, oltre il citato Belgio, la Francia e dal nord Italia” .
Tra i tanti aspetti di una cerimonia piena di simbologie ve n’è uno molto particolare: il sedersi per tre volte in una sedia come segno di fedeltà al proprio popolo.
“Il sedersi tre volte in una sedia significa che lui è venuto a stare con il popolo Nzema essendone il re, con l’impegno di stargli sempre vicino – ci riferisce un esponente Nzema di Parma con la traduzione di Joseph – una tradizione tramandata dai nostri nonni, dunque, una volta insediato deve mantenere questa missione con il popolo Nzema“.
Le dichiarazioni dei presenti
Tante le istituzioni che hanno fatto degli interventi tra cui i rappresentanti del corpo consolare del Capo Verde, Burkina Faso, Costa D’Avorio, Corea del Sud e repubblica Ceca, assessori del Comune di Palermo, della Consulta delle Culture, il presidente dell’UNIS (Unione degli Ivoriani in Sicilia) e un rappresentante dell’ambasciata ivoriana in Italia, Colonnello Coulibaly Abdoulaye.
“Porto i saluti dell’amministrazione comunale e del sindaco – ha dichiarato l’assessore comunale, Giuliano Forzinetti -, è davvero una gioia essere qui con voi durante questa celebrazione importante per la vostra comunità che è un esempio di una ottima integrazione in città di cui si può essere contenti ed orgogliosi“.
La grande tenacia delle nuove generazioni nel fare i balli tradizionali con coordinazione e in sincronia con i ritmi delle musiche è stato fortemente apprezzato dal console della Costa D’Avorio, Ferdinando Veneziani: “Dovete capire che quello che avete fatto oggi non ve lo potrà togliere nessuno perché sono le vostre tradizioni ed è una cosa bellissima!“.