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domenica, 20 Aprile 2025
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Gravidanze precoci: la Sicilia al primo posto. I consultori di Palermo fanno aperture straordinarie

Saracinesche alzate il sabato mattina e qualche pomeriggio, oltre i due pomeriggi standard di apertura. Il progetto sarà proposto nelle scuole e i ragazzi potranno conoscere tutte le figure di riferimento

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione per le Culture e le Arti all'Università degli Studi di Palermo, con un master in Editoria e Produzione Musicale all'Università IULM di Milano. Si occupa di cultura, turismo e spettacoli per diverse testate online e da addetto stampa. Scrive di sociale per "Il Mediterraneo 24"
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PALERMO. In Italia nel 2020 sono stati 923 i bambini nati da mamme adolescenti. Con 232 bambini, la Sicilia si conferma la regione italiana più segnata da questo fenomeno, seguita da Campania (206), Puglia (88) e Lombardia (81). A rivelarlo sono i dati forniti dal dossier Indifesa della Ong Terres des Hommes. Numeri che nonostante lievi cambiamenti si confermano gli stessi di anno in anno con la Sicilia al primo posto.

Per prevenire le gravidanze precoci e le malattie sessualmente trasmissibili, i 41 consultori familiari (distribuiti negli 82 Comuni della provincia di Palermo) dell’Asp di Palermo hanno aderito a un progetto che coinvolge i ragazzi dai 14 ai 18 anni, con aperture straordinarie in cui i ragazzi saranno messi a conoscenza di tutta l’offerta assistenziale.

Le cause delle gravidanze precoci

“Le cause principali sono da rintracciare nel contesto sociale di riferimento. C’è una relazione diretta tra la gravidanza nell’adolescente e il contesto sociale in cui questa vive”, spiega Giuseppe Canzone, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale di Termini Imerese e direttore del Dipartimento Salute della Famiglia dell’Asp di Palermo.

“Solitamente c’è un maggior numero di gravidanze tra adolescenti che hanno una bassa scolarizzazione, una scarsa conoscenza del proprio corpo soprattutto sui metodi contraccettivi. Oltre le abitudini disordinate di vita. C’è infatti un maggior rischio nelle ragazze adolescenti che fumano, bevono e fanno uso di stupefacenti”, continua l’esperto. Questa popolazione è quella più a rischio di una gravidanza che, quando arriva, nella gran parte dei casi è indesiderata, non è programmata, né prevista.

È quel periodo di transizione tra l’età infantile e quella matura in cui il corpo è in una fase di cambiamento. “Motivo per cui queste gravidanze vengono classificate a rischio, perché spesso queste donne le affrontano con un peso non adeguato, a volte al di sotto dei 45 chili. Sono gravate di un maggior rischio di complicanze nella gravidanza, di bambini piccoli, parti prematuri, patologie legate alla gravidanza sia materna che fetale”, spiega Canzone.

Molte di queste gravidanze comportano un problema anche per il futuro della ragazza stessa per l’interruzione del processo formativo e di scolarizzazione. Spesso si associa ad una condizione familiare di mancato sostegno, con l’assenza di una delle figure centrali, materna e paterna. Quindi una condizione di fragilità sociale che diventa un ulteriore peso per la ragazza, che si trova ad avere a che fare con una gravidanza che non era prevista.

“Queste gravidanze hanno bisogno di un forte sostegno sociale, psicologico. Quindi, le strutture devono essere adeguate alla presa in carico, perché non si tratta di una presa in carico soltanto della gravidanza, ma anche del contesto familiare”, spiega Canzone. Nella rete di consultori dell’Asp di Palermo ci sono una serie di spazi e di figure dedicate: sono presenti, oltre al ginecologo, lo psicologo e l’assistente sociale.

“L’età del primo rapporto si va sempre più abbassando. Sempre più adolescenti hanno rapporti in età precoce. Oltre le gravidanze bisogna tenere conto delle malattie a trasmissione sessuale – continua Canzone -. In un contesto di poca conoscenza, poco utilizzo dei metodi di barriera, può esserci una maggiore circolazione di queste malattie a trasmissione sessuale, che nel tempo possono evolvere in un contesto di patologie”.

Basso livello socioeconomico, disaggregazione familiare, non conoscenza del proprio corpo. La scuola ha un ruolo di sostegno per la ragazza, che in quel periodo deve anche affrontare un percorso di studio e rischia di uscirne. “Uno dei nostri impegni è quello di andare nelle scuole a parlare di contraccezione e di malattie a trasmissione sessuale, di tutte quelle problematiche che possono far prendere coscienza e conoscenza laddove la funzione familiare non sia stata adeguatamente presente”, conclude l’esperto.

I consultori familiari e il progetto “Trust your body”

I consultori familiari, attivi da 43 anni, rappresentano ancora oggi una sentinella di verifica dei bisogni di salute del territorio. “Perché nel consultorio c’è una compresenza multiprofessionale, psicologo, assistente sociale, ginecologo e ostetrica, all’occorrenza pediatra e medico di medicina generale. L’accesso è libero, gratuito“, spiega Marilea Spedale, ginecologa, alla gestione dei 41 consultori familiari (distribuiti negli 82 Comuni della provincia di Palermo) dell’Asp di Palermo, che sono aggregati a una Unità Operativa Complessa Territoriale.

Tra i compiti del consultorio c’è l’educazione alla sessualità responsabile all’interno degli istituti scolastici. Abbiamo aderito ad un progetto assessoriale ‘Trust your body’, che coinvolge i ragazzi dai 14 ai 18 anni. Progetto su tutto il territorio nazionale. Età difficile in cui l’educazione avviene solo tra pari. Difficilmente a quest’età, i giovani si rivolgono alle Istituzioni, per vergogna e difficoltà di vario tipo. Il gruppo può dare soluzioni non scientifiche. Faremo degli open day in cui i ragazzi potranno raggiungere i consultori e saranno messi a conoscenza di tutta l’offerta assistenziale. I consultori si pongono come un faro per quelli che sono i loro bisogni”, continua l’esperta.

Sono in programma aperture supplementari. I consultori saranno aperti il sabato mattina e qualche pomeriggio oltre i due pomeriggi standard in cui già sono aperti. “Faremo conoscere alle scuole questo progetto e contemporaneamente saranno le scuole a indirizzare i ragazzi verso di noi. Abbiamo già incontrato 1.000 ragazzi da più istituti scolastici nell’ambito di un’iniziativa legata alla presentazione di un film su Franca Viola. Il progetto ‘Trust your body’ avrà una durata biennale (quest’anno è il secondo anno) ma sicuramente sarà prorogato dal Ministero e i ragazzi potranno incontrare tutte le figure delle nostre strutture”, continua Spedale.

Un messaggio per i giovani adolescenti? “Evitare, prevenire sia le malattie sessualmente trasmesse, sia le gravidanze precoci. È molto importante che la gravidanza sia pianificata, sentita. Non dobbiamo pensare che accada soltanto laddove c’è un basso livello socioeconomico o dove c’è una scarsa cultura. Spesso i ragazzi hanno quel senso di onnipotenza che pensano che alcune cose non possano loro capitare.

Spieghiamo loro che possono partorire in anonimato lasciando il bambino nella struttura dove si è espletato il parto, con tutte le garanzie offerte da una struttura ospedaliera. L’importante è fare passare l’informazione. Chi conosce le cose è una persona che nel palcoscenico della vita è più libera. Se io so quello che posso fare, so che ci sono delle cose che posso mettere in atto per un problema che mi sta accadendo, sicuramente sono una persona, dal punto di vista mentale, più libera. Ogni persona che guardiamo sono occhi, sono anime, sono emozioni, sentimenti, che vengono fuori e che fanno di ogni storia, una storia peculiare“, conclude l’esperta.

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