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martedì, 4 Marzo 2025
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Il “bonus latte” in Sicilia diventa un diritto riconosciuto retroattivamente

Dopo ritardi e negligenze, i dubbi dell'associazione L'Arte di crescere: “Sarà realmente fruibile?”

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO – Per le mamme che non possono allattare, a causa di negligenze e ritardi, il bonus latte diventa un diritto retroattivo ma – secondo l’associazione L’Arte di Crescere – a rischio di fruibilità. Si tratta del “bonus formula” che è un bonus fino a 400 € in formula (per lattanti nei primi sei mesi di vita) destinato alle madri affette da condizioni patologiche certificate che impediscono l’allattamento e con un ISEE ordinario non superiore a 30.000 euro annui.
L’associazione, dopo avere appurato che in Sicilia nessuna famiglia aveva potuto usufruire di questa opportunità, ha informato le parlamentari siciliane, Valentina Chinnici e Roberta Schillaci che hanno depositato una interrogazione che chiedeva conto della gestione di oltre un milione di euro arrivati in questi anni nelle casse regionali e non utilizzati.
A pochi giorni dall’interrogazione, alla quale non è stata ancora data risposta, l’associazione ha partecipato ad un incontro con l’assessore alla Salute Giovanna Volo e il dirigente del servizio 6 del DASOE Giacomo Scalzo.
A una settimana dall’incontro e dopo che i rappresentanti dell’associazione avevano inviato le loro osservazioni, il decreto assessoriale è stato pubblicato nella Gurs del 16 agosto. Il decreto è stato, poi pubblicato il 20 agosto sul sito della Regione al link: https://www.regione.sicilia.it/istituzioni/servizi-informativi/decreti-e-direttive/n-965-582024.

Nello specifico, ci sono le indicazioni operative regionali per l’erogazione del contributo per l’acquisto di latte artificiale alle donne affette da condizioni patologiche che impediscono l’allattamento. Si aspetta, adesso, l’impegno delle ASP siciliane che dovranno garantire un’adeguata pubblicizzazione del contributo per raggiungere tutte le donne interessate.

“Comprendiamo il tentativo di recuperare le somme – scrive nella nota l’associazione L’arte di crescere – rendendo il decreto retroattivo; non potendo dare formula oggi a mamme di bambini che hanno già oltre tre anni si è scelto di dare un contributo a rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di sostituti del latte materno. Forse valeva la pena trovare qualche altra soluzione al contributo in danaro considerando che tra le patologie che danno diritto al bonus ci sono anche l’alcolismo e l’assunzione di droghe? Quante mamme (in presenza delle definite condizioni che controindicano l’allattamento) avranno conservato dall’1 settembre 2021 i giustificativi di spesa per l’acquisto della formula per i primi 6 mesi di età del loro lattante?”.

“L’Associazione di volontariato L’Arte Di Crescere – che opera in Sicilia dal 2009 nell’ambito della protezione, promozione e sostegno all’allattamento -, non ha mai nascosto il proprio disappunto – scrive ancora l’associazione – per la scelta politica del governo nazionale del 2019 di istituire il bonus formula perché pensiamo che prevedere un aiuto economico isolato non a sostegno dell’allattamento materno, ma solamente a favore di quello in formula, rischia di essere controproducente, supportando un’alimentazione i cui effetti benefici non possono essere paragonati a quelli del latte materno. Pertanto, sembra incredibile dover spendere ancora tante energie per un provvedimento inconsistente nel soddisfare i reali bisogni delle donne, ancor più nella nostra terra che continua a detenere il triste primato di ultima regione italiana per i tassi di allattamento”.

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