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martedì, 11 Marzo 2025
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Il mondo scolastico-accademico polacco in dialogo con l’Università di Palermo: il multiculturalismo in Sicilia è un modello

L'iniziativa per confrontarsi sui sistemi educativi e d’inclusione delle diversità. Un'occasione per uno scambio di esperienze di formazione. La delegazione polacca è composta da 40 persone provenienti da scuole di ogni ordine e grado

Stefano Edward Puvanendrarajah
Stefano Edward Puvanendrarajah
Laureato in Comunicazione Pubblica, d’impresa e pubblicità presso l’Università di Palermo e digital marketing specialist. Racconta le realtà associative che si occupano del sociale in Sicilia e la vita quotidiana delle comunità migranti siciliane, utilizzando i nuovi media
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PALERMO. Un momento di confronto e di condivisione sui sistemi educativi e d’inclusione delle diversità nel contesto scolastico-accademico. È questo il fine del progetto “Il Multiculturalismo nel sistema educativo italiano sull’esempio della Sicilia”, promosso dall’associazione Unione dei Federalisti Europei in collaborazione con l’associazione italo-polacca Europa Condivisa–Wspolna Europa che ha visto la partecipazione attiva di una delegazione formata da 40 stakeholders polacchi in visita nelle istituzioni scolastiche ed universitarie della città.

L’incontro con gli operatori COT dell’Università

Un incontro ricco di contenuti e di spunti di riflessione congiunti quello che si è svolto lunedì presso l’Aula Capitò della facoltà di ingegneria. Ad aprire l’iniziativa con i saluti istituzionali è stato il prorettore alla didattica e alla internazionalizzazione, prof. Fabio Mazzola, il quale ha ricordato l’impegno attivo di Unipa nella sua politica di internazionalizzazione grazie anche alla presenza di accordi con altri atenei che permettono, tra le tante cose, l’acquisizione del doppio titolo.

Soddisfatto il Console onorario della Repubblica di Polonia, Davide Farina, che ricorda quanto sia importante un maggiore impegno da parte delle istituzioni europee nell’agevolare la mobilità dei docenti tra i due paesi: “Questo incontro è importantissimo perché proprio oggi abbiamo scoperto che la mobilità degli studenti è favorita e agevolata, molto meno quella degli insegnanti – dichiara Farina -. La delegazione ha avuto l’opportunità di scambiare le loro esperienze, della formazione degli insegnanti, hanno parlato dell’orientamento e nel tempo tutto ciò potrà dare maggiori possibilità di integrazione – continua Farina -. Mi auguro che ci siano degli investimenti europei in tal senso e di adeguamento delle procedure”.

L’incontro è proseguito con un dibattito attivo tra le referenti del COT (Centro orientamento e Tutoraggio) e la delegazione polacca di 40 persone provenienti dalle scuole di ogni ordine e grado, dai centri di formazione, centri di consulenza psicologica e pedagogica, centro educativo e riabilitativo e realtà operanti nell’inclusione delle persone con disabilità.

È emersa, da parte della delegazione polacca, la voglia di confrontarsi con il sistema di accoglienza proposto da una grande università italiana come la nostra ed anche l’interesse ad approfondire e a rafforzare lo scambio interculturale attraverso la realizzazione di un’attività di mobilità che non riguarda soltanto gli studenti ma anche i docenti. Quest’ultimi hanno espresso la volontà di comprendere meglio il percorso di riconoscimento della professione di insegnante nel nostro Paese. Segno che la nostra Università rappresenta all’estero un baluardo di competenza, cosa di cui andiamo molto fieri” dichiarano dallo sportello studenti internazionali del COT.

Agnese Pawlowska, dell’associazione Unione dei Federalisti Europei, spiega le finalità della loro iniziativa formativa fortemente voluta nel capoluogo siciliano: “Siamo giunti a Palermo, per la seconda volta, con il fine di  constatare che aspetto ha il multiculturalismo nell’insegnamento – dichiara Pawlowska –. Penso che ci si siano problematiche ed opportunità simili e, che dai colleghi siciliani si possa imparare molto – prosegue – ci sono tante realtà in Polonia, come ad esempio i cinesi e i vietnamiti che investono nelle attività economiche e hanno i loro figli che frequentano le nostre scuole talvolta con problematiche linguistiche. Penso che il tema del multiculturalismo nell’insegnamento sia molto interessante e fondamentale e da questa esperienza formativo-conoscitiva ne avremo tanti benefici”, conclude Pawlwska.

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