PALERMO. Padre Giovanni dell’Immacolata e suor Gemma ci accolgono nei locali sopra la chiesa di san Giuseppe, in Piano Maglio-Altofonte, che adesso si apprestano a lasciare per nuove sfide e missioni. Padre Giovanni, fondatore della “Famiglia Mariana delle Cinque Pietre” andrà con altri suoi confratelli e sorelle in Amazzonia, suor Gemma tornerà momentaneamente in una delle loro “case” a Vitorchiano vicino Viterbo, mentre altri a Policastro, in Calabria.
Dopo l’esperienza di alcuni frati e suore, partiti per una missione nell’Amazzonia peruviana lo scorso settembre 2024, che consisteva in un semplice mese missionario, che al massimo poteva aprire a esperienze ripetute annualmente, è arrivata la chiamata a cominciare una missione. “Pianteremo le tende del macanàim in Amazzonia – dice padre Giovanni -. Questo comporterà dei sacrifici, tra questi la chiusura del macanàim Madre dei poveri in Sicilia, dell’arcidiocesi di Monreale, che avverrà prossimamente. Non è stata una scelta semplice perché Monreale è stata la nostra casa per tredici anni e in questi anni sono nate amicizie importanti che hanno poi iniziato a fare pienamente parte della nostra Famiglia religiosa. Il macanàim che porta il nome della nostra cara «Madre dei poveri» verrà spostato in uno dei posti più umili della terra, in un paesino che si chiama Flor de Punga, perché là, oramai lo sappiamo, tra i suoi figli già vive nostra Madre. Quindi la “Madre dei poveri” si sposterà nel Vicariato Apostolico di Requena (Perù)”.
In Italia la famiglia religiosa rimarrà a Vitorchiano (VT) e al santuario della Santa Spina di Petilia Polica in Calabria. Legato Direttamente al Papa e Vicariato di Raquena nella zona di Loreto, quindi nell’alto Perù nell’amazzonia peruviana, i religiosi avranno la responsabilità di una parrocchia cui fanno riferimento 70-72 piccoli villaggi. “Ci sono 60 cappelle e quindi alcuni villaggi sono forniti di cappelle ma altri no. Non ci sono sacerdoti e alcuni villaggi da 10-12 anni non vedono la presenza di un sacerdote semplicemente per i sacramenti. Quindi c’è bisogno di annunciare il Vangelo, di formare i cristiani. C’è anche la necessità di offrire un luogo di rifugio, di accoglienza ai giovani, che arrivano da villaggi lontani si fermano e trovano tutti i pericoli, per esempio di subire abusi”.