PALERMO. Oggi gli studenti e le studentesse del Liceo Regina Margherita di Palermo sono scesi in piazza per protestare il loro forte disappunto per il mancato coinvolgimento di studentesse e degli studenti nei processi decisionali che hanno portato alla decisione da parte della Città Metropolitana di demolire e ricostruire il plesso distaccato Cascino, che si trova a piazza Casa Professa, a causa della mancanza dei requisiti antisismici. Hanno bisogno di un confronto diretto con chi ha preso la decisione.
“Pretendiamo dalla Citta Metropolitana – dice Mattia Mattina, rappresentante d’istituto della scuola – ente pubblico responsabile del progetto di demolizione, delucidazioni e chiarimenti in merito alle decisioni prese, perché queste destabilizzerebbero l’esperienza scolastico-formativa di oltre quattrocento studentesse e stududenti e di lavoratrici e lavoratori del settore scuola“.
“Ci teniamo a sottolineare il ruolo che il Plesso Cascino svolge sul territorio di Ballarò – continua -. Il Cascino ospita l’Aula Autogestita degli studenti, luogo di aggregazione sociale e unico spazio pubblico nel territorio a disposizione per l’incontro e lo studio pomeridiano di tutti i ragazzi. Il Cascino ogni pomeriggio apre le sue porte alle associazioni del Terzo settore impegnate nella lotta alla dispersione scolastica. Questo plesso, insieme a tutta la comunità studentesca del Regina Margherita, è presidio di legalità permanente nella lotta quotidiana alla mafia e a tutto ciò che la mafia comporta“.
Questa scuola nel quartiere Albergheria rappresenta un presidio e un porto sicuro per tutti coloro che la frequentano, i ragazzi non stanno per strada perché la il plesso li accoglie dalla mattina fino alla sera.
“Procedere con l’abbattimento di un plesso di un Istituto Scolastico senza alternative valide per noi che ogni giorno lo frequentiamo è rischioso per il territorio – aggiunge Mattia – ma anche per gli studenti che si troverebbero privati di un luogo che è un punto di riferimento dalla mattina alla sera. Avere una scuola in sicurezza è per noi una priorità. Partendo da questa affermazione ci domandiamo se la demolizione del nostro plesso sia necessaria per la sua messa in sicurezza e se non vi sia invece la possibilità di realizzare interventi alternativi che non mettano a repentaglio il benessere di chi vive la scuola. E’ quindi inevitabile e opportuno che le Istituzioni si confrontino con chi vive la realtà della scuola ogni giorno“.