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mercoledì, 5 Marzo 2025
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“Non ti lasciamo sola”: nasce ad Agrigento un centro per le donne vittime di violenza

Il progetto, presentato dal Comune di Agrigento e dall'assessorato alle Pari Opportunità, guidato dall'ex assessore Roberta Lala, è stato ammesso a finanziamento con fondi PNRR e nascerà in un bene confiscato alle mafie. All'interno ci saranno una casa di prima accoglienza con vari appartamenti, un centro antiviolenza e una sala neutra per genitori separati

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione per le Culture e le Arti all'Università degli Studi di Palermo, con un master in Editoria e Produzione Musicale all'Università IULM di Milano. Si occupa di cultura, turismo e spettacoli per diverse testate online e da addetto stampa. Scrive di sociale per "Il Mediterraneo 24"
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AGRIGENTO. Si chiama “Non ti lasciamo sola”, il progetto presentato dal Comune di Agrigento e dall’assessorato alle Pari Opportunità guidato dall’ex assessore, Roberta Lala, ammesso a finanziamento con fondi PNRR, che vedrà la realizzazione di una casa di prima accoglienza, annesso centro antiviolenza e una sala neutra destinata agli incontri con genitori separati, per le donne vittime di violenza. La struttura nascerà in un bene confiscato alle mafie.

“Sono davvero soddisfatta per il lavoro svolto. Aver avuto la possibilità tramite un bando PNRR di presentare un progetto per valorizzare un bene confiscato alle mafie e dare così vita all’apertura di un centro antiviolenza costituito da personale specializzato, con annessi appartamenti di prima accoglienza, per le donne vittime di violenza. Per me è motivo di grande orgoglio. Un importante passo in avanti, una mano che le Istituzioni porgono alle donne vittime di violenza. Non a caso, il nome da me scelto per il progetto è ‘Non ti lasciamo sola’.

Mi sono dimessa dalla Giunta, ma non si fermerà il mio lavoro per la tutela delle donne vittime di violenza. Il prossimo passo mi vedrà consegnare a vari parlamentari (non importa il colore politico) una lettera aperta al fine di legiferare sull’aspetto socio-economico delle donne vittime di violenza, affinché dopo il loro percorso possano concretamente avere più accessibilità nel mondo del lavoro, considerando il reddito di libertà, una misura inadeguata. In fondo, l’indipendenza economica rappresenta il riscatto dalla violenza subita“, dichiara Roberta Lala.

Il progetto è stato ammesso a finanziamento per un importo di € 999,380, a valere sull’Avviso Pubblico da finanziare nell’ambito del PNRR “Missione 5 – Inclusione sociale – Componente 3 – Interventi Speciali per la coesione territoriale – Investimento 2 – Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie. Finanziato dall’Unione Europea NextGeneration”.

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