ALTOFONTE. Il Parco Robinson di Altofonte (luogo in cui si stanziarono i soldati condotti da Garibaldi alla conquista di Palermo, nell’ambito della spedizione “dei mille”), è stato finalmente restituito ai suoi cittadini. La storica area verde, chiusa da ben tre anni per motivi soprattutto legati alla pandemia, ha riaperto ieri i suoi cancelli, mettendo a disposizione il proprio spazio sia agli adulti che ai bambini, coinvolti in varie attività a sfondo ludico-ricreativo. A ribaltare le sorti del parco, ormai caduto in mano ai vandali, sono state l’Associazione “No Stop Animation”, che dal 2012 si occupa dell’animazione e dell’organizzazione di eventi culturali, coadiuvata dall’Associazione di volontariato “Oasi del cavallo-Engea Garibaldini volontari”. Insieme, le due organizzazioni vincitrici del bando, si occuperanno della gestione dello spazio, con la finalità, appunto, di valorizzare lo splendido polmone verde e creare un centro multifunzionale che promuova la socializzazione, l’aggregazione e soprattutto il rispetto reciproco e ambientale.
“Il nostro obbiettivo è quello di creare uno spazio di aggregazione e socializzazione per tutte le fasce di età, – dice speranzoso Daniele Guglielmo (presidente dell’Associazione “No Sto Animation”) – abbiamo ripristinato un luogo sfruttabile per il piacere di stare insieme nel rispetto dell’ambiente”.
L’auspicio, infatti, sarebbe quello di servirsi di un luogo, così ricco di storia e fascino, per una serie di eventi e attività, tra cui anche quella di creare un sentiero percorribile a cavallo. L’inaugurazione, ricca di spettacoli, balli e giochi, ha suscitato l’entusiasmo dei cittadini, i quali hanno più volte manifestato la gioia di riavere lo spazio verde nuovamente a disposizione. A rinnovare il proposito di voler valorizzare uno dei fiori all’occhiello della comunità di Altofonte, sono stati anche l’Assessore alla cultura Vitaliano Catanese e l’Assessore ai lavori pubblici, urbanistica, parco e verde pubblico Francesco Amato.
È stato un rilancio di successo, che attraverso l’impegno e il rispetto della comunità verso un patrimonio collettivo, potrebbe portare alla rinascita definitiva di una gemma nascosta della città di Altofonte.