PALERMO. A Corleone fa tappa il terzo appuntamento della nuova stagione del progetto di valorizzazione dell’Itinerarium Rosaliae portato avanti dalla cooperativa Kòrai con l’Associazione Itinerarium Rosaliae. Un progetto che mira a promuovere le meraviglie di un territorio segnato da una storia millenaria disegnato nel 2014 dal Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale della Regione Siciliana.
Avvolta dai clichè, da sempre considerata quasi esclusivamente luogo-simbolo di mafia, la città di Corleone si rivela invece in una veste inedita, grazie al progetto di comunità dell’Officina Territoriale dell’Itinerarium Rosalie, e risplende agli occhi dei visitatori nei suoi splendidi paesaggi costellati di testimonianze storiche tra verdi vallate ed ampie distese di grano e vigneti.
Sabato 29 ottobre, Corleone, borgo dell’Itinerarium, centro abitato di matrice araba, arricchitosi nel tempo di pregiate architetture, ha accolto un folto numero di partecipanti. La città “delle 100 chiese” si mostra nella sua bellezza, con la chiesa Madre e il Tesoro di San Martino, che conserva numerose opere legate al culto di Santa Rosalia, venerata anche a Corleone, oltre che a Palermo.
Nella prima sala, “del Capitolo”, la tela di ambito novellesco, in cui è raffigurata Santa Rosalia che intercede per Corleone. Nella sala degli Argenti, il legame con la Santa palermitana è nella “mazza” argentea e nel reliquiario che ingloba una piccola statua che la raffigura in un inserto di rose e gigli inserita in una base-fusto più recente, della metà del ‘700.
Poi, la chiesa del Carmelo con i suoi affreschi e la pala con le scritte in siculo-latino, la chiesa di San Domenico, la chiesa di Santa Rosalia con la vista sull’imponente Rocca dal suo campanile e il Crocifisso della Catena, con una confraternita di 500 confrati, di cui molti giovani, legato ad un culto del 1600 e portato in processione per benedire i campi: il “Deus Panis e Fertilitatis” (Dio del Pane e della Fertilità), la cui festa cade dal 3 al 14 settembre di ogni anno. E ogni anno, nell’occasione, si realizza la sagra del pane in concomitanza. Ancora oggi, nel mese di febbraio, il Crocifisso “scende” per benedire i campi, o in qualsiasi periodo dell’anno, per volontà del popolo.
Ancora Sant’Agostino, a due passi dalla centrale piazza Nascè, o del Municipio, tra splendide pitture e un altare barocco. Accanto alla chiesa c’è l’Oratorio con le pareti ricoperte interamente da affreschi, stucchi, quadri e legni dipinti dal corleonese Santo Governali, e la Madonna del Soccorso, o della Mazza, che scacciava il male dai neonati nati dopo che le donne avevano affidato la propria gravidanza al demonio trovandosi in difficoltà.
Nel percorso dell’Itinerarium Rosaliae curato dall’Officina Territoriale, Corleone è anche il luogo del racconto della vita di antichi nobili ed imprenditori, della Cascata delle Due Rocche, a pochi passi dal centro storico, con i suoi canyon che non hanno niente da invidiare all’Arizona, del vicino Monastero del Santissimo Salvatore sulla sommità della montagna, dell’ex Ospedale della Compagnia dei Bianchi, con la chiesa e l’oratorio interni, che fu punto nevralgico dell’economia sociale della Sicilia centro-occidentale.
Degustazioni di prodotti caseari, dolci e liquori, narrazioni di produttori e confrati, ricamatrici, guide locali e ricostruzioni di antichi stili di vita (dalla vita nelle abitazioni o nei luoghi di lavoro, alle antiche promesse di matrimonio che si svolgevano in Paese) hanno reso la visita più autentica e piena di stupore.
Dichiara così l’assessore alla Cultura e al Turismo di Corleone, Giusy Dragna, che ha accolto i pellegrini e i camminatori nella tappa a Corleone: “Siamo felici di ospitare questo gruppo di visitatori così numeroso che ha potuto ammirare la bellezza della nostra città, che, non è solo monumentale e artistica, ma anche naturalistica. Oggi, i nostri visitatori hanno fatto esperienza di Corleone e di quello che la città può offrire anche a livello di prodotti artigianali, della sua storia e delle sue tradizioni. Hanno potuto vivere quella che è la ‘Corleone delle 100 chiese’. Ho visto molto entusiasmo, quindi, sono felice di poter dire che questo test è andato bene e speriamo che serva ad implementare il turismo e la rete dell’Itinerarium Rosalie. Senza dubbio, Corleone è una tappa importante dell’Itinerarium, e spero che possa diventare un punto nevralgico di questo Cammino”.
Tutti gli aggiornamenti sulle prossime iniziative dell’Itinerarium Rosaliae sono consultabili sul sito web ufficiale e sulla pagina Facebook del Cammino.