SAN GIUSEPPE JATO (PA) – Rendere i giovani sempre più protagonisti, nella valorizzazione delle loro capacità, delle risorse del loro territorio. Con questo obiettivo apre il Centro Aggregativo Giovanile a San Giuseppe Jato. L’intenzione è quella di coinvolgere una fascia ampia di giovani – che vanno dai 14 ai 20 anni – in diverse attività ludico ricreative che si svolgeranno anche all’insegna dello scambio culturale intergenerazionale. Alla cerimonia di apertura, avvenuta lo scorso 19 ottobre, erano presenti le commissarie prefettizie Esther Mammano, Federica Nicolosi e Susanna Conte che in questi ultimi due anni, hanno guidato l’amministrazione comunale di San Giuseppe Jato.
A gestire la struttura sarà il Centro di accoglienza Padre Nostro in collaborazione con il Comune e una rete di associazioni locali. L’associazione di Brancaccio, fondata da p. Pino Puglisi è, infatti, la capofila del progetto “La Valle delle Beatitudini” insieme alle associazioni Eos, Kaleidos – Cultura e Natura, I Policandri e il circolo Acli “Pio La Torre”. Il gruppo di associazioni del terzo settore ha partecipato all’avviso pubblico del Comune per la co-progettazione delle attività da realizzare nel nuovo Centro giovanile.
Il progetto avrà una durata di 12 mesi con la possibilità di essere rinnovato. Tra le attività dedicate esclusivamente ai giovani, in particolare, ci saranno: laboratori di ceramica, giornalismo, teatro, musica e cucina. Negli ampi spazi della struttura comunale – immersa nella splendida Valle dello Jato – dove ha sede anche la biblioteca, saranno previste inoltre attività ludico-ricreative e l’apertura di uno sportello di ascolto e di accoglienza. Diverse, allo scopo, saranno le figure professionali impegnate nel progetto tra assistenti sociali, psicologi, giornalisti, avvocati, agronomi, registi, musicisti ed esperti informatici. I giovani coinvolti parteciperanno inoltre a gemellaggi e visite guidate.
L’intenzione delle associazioni è, inoltre, quella di coinvolgere pure le scuole, le comunità religiose, le forze dell’ordine e le attività produttive.
“Ho frequentato un corso di teatro da un paio di anni – dice la giovane Aurora Albano di 17 anni – a Partinico perché finora nel mio paese non c’era nulla. Essendo pure una studentessa, adesso sono molto contenta ed orgogliosa che si stiano iniziando ad organizzare attività culturali e anche teatrali nel mio paese ”.
“Il centro di accoglienza Padre Nostro ha voluto partecipare a questo bando – sottolinea Maurizio Artale, presidente del centro Padre Nostro – perché abbiamo compreso che, anche in questo paese, c’è una comunità ferita dalla mafia come quella di Brancaccio. Pertanto, vogliamo portare tutto il nostro bagaglio di esperienze che, come sempre, parte dalle proposte concrete. Come prima cosa, abbiamo pensato di coinvolgere in un lavoro di rete alcune associazioni locali di San Giuseppe Jato. Da una indagine fatta nel territorio sappiamo che questo paese ha una notevole presenza di giovani. Speriamo di riuscire a coinvolgerne una buona parte. Per questo, rivolgiamo un appello alle scuole, alle parrocchie e alla nuova amministrazione affinchè possano sensibilizzare i giovani a partecipare alle diverse attività che a breve partiranno”.