PALERMO. Shapoor ci aveva parlato della situazione in Afghanistan, suo Paese d’origine, dopo che i talebani hanno preso il potere. Oggi chi lo conosce bene sa che ha bisogno di aiuto. Anzi, i suoi familiari hanno bisogno di aiuto per lasciare il Paese. Come fece lui nel 2002.
Shapoor lavora come cuoco da Moltivolti, da sette anni, e chi lo conosce bene chiede aiuto. E lo fa attravero una raccolta fondi online.
L’appello per aiutare la famiglia di Shapoor
Sono sei donne, due bambini e due uomini i componenti della famiglia di Shapoor. Hanno affrontato la fuga da un Paese in fiamme e l’attraversamento del confine con il Pakistan. “Un’impresa rischiosa e estremamente costosa per dieci persone la cui vita è stata sconvolta dall’invasione talebana e che da mesi non lavorano, non vanno a scuola e vivono nella paura e nell’angoscia di una dittatura sanguinaria“, si legge nell’appello pubblicato su Go fund me.
Dopo questa “prima e pericolosissima fase”, grazie all’appoggio dell’ambasciata italiana e alla mediazione del Comune di Palermo, la famiglia di Shapoor si trova in Pakistan. Ma per il trasferimento in Italia e la definitiva messa in sicurezza servono 10.000 euro.
A che cosa servono le donazioni richieste
Le donazioni chieste con la raccolta fondi sono necessarie a ottenere i visti, comprare i biglietti aerei e provvedere alle prime esigenze di 10 persone fuggite senza poter portare nulla con sé. “Questo crowdfunding non è un gesto di beneficenza ma un segno di giustizia e un intervento concreto di reazione all’orrore talebano“.
“Rivendichiamo con forza un corridoio umanitario che possa consentire a tutti e tutte i cittadini afghani di lasciare il Paese in sicurezza e ottenere condizioni di vita umane – continua l’appello -. Facciamo in modo che ancora una volta Shapoor sia il simbolo di un altro mondo possibile, della resistenza alle difficoltà e del superamento dei confini fisici e mentali. Riuniamo una famiglia e allarghiamo la nostra, senza confini“.