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giovedì, 6 Marzo 2025
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Violenza di genere: a Marsala un wine lunch solidale

L'iniziativa promossa dall'associazione Le Donne del Vino. Parte del ricavato sarà devoluto al Centro antiviolenza “La Casa di Venere”

Gaia Garofalo
Gaia Garofalo
Classe '97, palermitana doc ma cittadina del mondo. Laureata in Educazione di Comunità, amo raccontare storie nell'ambito della promozione sociale e non solo
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MARSALA. Ci saranno le Magnum, le confezioni speciali e anche le annate particolari domenica 5 febbraio al primo wine lunch solidale “DxD: calici di vita”, promosso e organizzato dalle socie dell’associazione Donne del Vino Sicilia, guidata da Roberta Urso che si terrà al ristorante “Le Lumie”, a Marsala. Un team compatto di donne in prima linea, tra circa 70 socie tra produttrici, giornaliste, agronome, giornaliste, sommelier, nella lotta contro la violenza di genere. Al di là del 25 marzo e dell’8 marzo, le Donne del Vino Italia, dal Nord al Sud del Belpaese, guidate da Daniela Mastroberardino, hanno fatto “sistema”, creando una rete di centri antiviolenza su scala nazionale con la creazione, nel sito dell’associazione, di un pulsante, “Tunonseisola”, dove le donne in difficoltà possono cliccare e rivolgersi al centro antiviolenza più vicino per essere aiutate. L’esigenza più immediata per dare una risposta concreta dopo il femminicidio nel 2018 di Donatella Briosi, socia DDV, sommelier friulana barbaramente uccisa dal marito.

L’iniziativa contro la violenza di genere a Marsala

Roberta Urso

In Sicilia, le Donne del Vino hanno scelto di scendere in campo, rispetto a questa realtà drammatica che, nel 2022, nell’Isola ha contato 12 vittime di femminicidio senza considerare le tante richieste d’aiuto che arrivano nei centri antiviolenza dove, però, la difficoltà di trovare un lavoro, di essere indipendenti, è un  ostacolo spesso insormontabile  per spezzare le catene che le legano al loro aguzzino, marito o compagno.

Siamo convinte che la nostra iniziativa – spiega Roberta Urso può essere soltanto una goccia nell’oceano ma riteniamo che dobbiamo assumerci la responsabilità di essere d’aiuto tutto l’anno per le donne che vivono questa realtà drammatica. Lo facciamo con il mood che ci contraddistingue: con leggerezza e profondità, con gusto e pragmatismo creando quella che per noi è la carta vincente delle nostro lavoro. Ovvero fare squadra. Da qui l’idea – continua la Urso- di fare un’alleanza con i ristoratori, le produttrici socie ed i centri antiviolenza della Sicilia per far sì che si possa dare un aiuto concreto a chi lavora in frontiera ma spesso non ha i mezzi sufficienti per supportare le donne che si rivolgono  a queste strutture e che vogliono iniziare un percorso di rinascita”.

L’iniziativa “DxD: calici di vita”, ovvero “donne per le donne”, è un progetto corale che coinvolge le tante professionalità presenti nell’associazione delle Donne del Vino Sicilia, tra cui le produttrici che metteranno a disposizione i vini per il lunch di domenica 5 febbraio. Le magnum, le confezioni speciali, le annate particolari saranno battute all’asta da Marilena Leta, socia e sommelier.

Emanuele Russo

“Mettere a disposizione la mia professionalità – dice Leta – per questa iniziativa è qualcosa che faccio senza alcuna remora perché penso che sia arrivato il momento di sganciarsi dalle date commemorative e di dare una mano concretamente”. Il ristorante “Le Lumie” di Marsala, è la prima tappa dell’iniziativa itinerante. Emanuele Russo, 39 anni chef e patron non ha dubbi. “E’ un argomento che interessa tutti perché sono figlio di una madre, marito di una moglie e padre di due figli – dice- e quando mi è stato proposto di partecipare non ho avuto alcuna esitazione. È un messaggio chiaro che voglio lanciare soprattutto dopo la pandemia che ci ha costretti all’isolamento: dobbiamo reimparare a prenderci cura dell’altro, a superare l’io e a diventare noi perché solo così possiamo costruire una via migliore che va oltre la frenesia del vivere e l’egoismo. E sono sicuro che molti altri miei colleghi accetteranno la sfida”.

Un aiuto per La Casa di Venere

Il menù di “DxD: calici di vita”, consultabile sul sito del ristorante “Le Lumie” e sui canali social delle Donne del Vino Sicilia, ha un costo simbolico. Parte del ricavato andrà infatti al Centro Antiviolenza “La Casa di Venere” di Marsala, scelto dopo un attento monitoraggio realizzato da alcune socie delle DDV Sicilia, tra cui Federica Fina, Sabrina Giacalone, Marisa Leo, Gabriella Favara, Clara e Francesca Angileri, che hanno deciso di attenzionare chi da undici anni è presente nella cittadina marsalese, affrontando criticità non indifferenti. Prima fra tutte, la mancanza di una sede.
In questi anni a Marsala, la “Casa di Venere” ha portato avanti dei progetti nelle scuole per promuovere tra le giovani generazioni la sensibilizzazione nella prevenzione della violenza di genere. “È importante che le associazioni femminili facciano rete – spiega Francesca Parrinello, presidente del Centro. Sono sempre stata convinta che la sorellanza sia la vera rivoluzione, infatti il principio rivoluzionario su cui si fondano i centri antiviolenza (fondati dalle donne per le donne) sta proprio nella scelta politica (e non assistenziale) di difendere altre donne senza nemmeno conoscerle”.

Uno sportello nel Tribunale di Marsala

Abbiamo uno sportello alla Procura del Tribunale di Marsala – aggiunge Parrinello – dove riceviamo due giorni a settimana, dalle 9 alle 11 ma il telefono, che è poi il mio, è sempre attivo e quindi siamo rintracciabili sempre”. Ci sono psicologhe, avvocate, dottoresse che, a titolo gratuito, mettono a disposizione i loro studi professionali per seguire chi si rivolge a loro per una consulenza. Hanno seguito corsi di formazione ad hoc per aiutare le donne vittime di violenza “perché non ci si improvvisa – chiosa Parrinello -, il nostro è un percorso che nasce nel 2002 a Siracusa seguendo i corsi di antiviolenza di Raffaella Mauceri, giornalista e scrittrice scomparsa lo scorso luglio, che ha rappresentato un punto di riferimento per le donne che lottano e rivendicano il loro ruolo nella società in una posizione di parità. Tra queste, soprattutto quelle che sono state e sono vittime di violenza”.

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