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domenica, 27 Aprile 2025
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Al Museo archeologico Salinas “quando le statue sognano”

Domenica 5 giugno, MASBEDO e Francesco De Grandi al museo archeologico Salinas partecipano ad un incontro con il pubblico sui temi sviluppati in mostra e sulla grande fascinazione che arriva dal mondo classico in una prospettiva contemporanea

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PALERMO. Un dialogo silenzioso al museo archeologico Salinas, mentre i reperti “dormono” un sonno invincibile. Una  dimensione poetica, onirica, con le sculture che cercano appigli alla loro secolare fragilità  e i poeti dell’antichità che sbucano dal segno grafico. L’opening dell’esposizione di MASBEDO e Francesco De Grandi al Museo archeologico Salinas è stato un successo e l’installazione è molto visitata: due lavori inediti, realizzati ad hoc per il progetto “Quando le statue sognano”, ideato da Helga Marsala e inaugurato del 2019 con una mostra curata insieme al direttore del museo, Caterina Greco.     

Ma il confronto diretto con gli artisti è sempre un momento intenso e partecipativo: domenica prossima (5 giugno – prima domenica del mese in cui tutti i musei e siti regionali sono a ingresso gratuito – alle 10, MASBEDO e Francesco De Grandi al museo archeologico Salinas partecipano ad un incontro con il pubblico sui temi sviluppati in mostra e sulla grande fascinazione che arriva dal mondo classico affrontato da una prospettiva contemporanea. Al loro fianco, la curatrice della mostra, Helga Marsala, e Iole Carollo, i cui scatti in bianco e nero del 2017 (precedenti dunque al progetto “Quando le statue sognano”) raccontano i depositi temporanei del Salinas.

Il video del duo MASBEDO, tra i maggiori rappresentanti della videoarte italiana sulla scena internazionale, e i dodici inchiostri su carta di Francesco De Grandi, intenso protagonista della pittura figurativa in ambito italiano ed europeo, trovano posto all’interno della sala espositiva che si affaccia sul chiostro Minore del museo archeologico Salinas, avviando di fatto un dialogo con reperti attualmente non esposti della collezione e con alcuni testi dell’antico fondo librario del Museo.

In collaborazione con CoopCulture.

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