MESSINA. Era il 1° dicembre 1939 quando 2.000 ebrei della cittadina di Chelm in Polonia furono sterminati dai nazisti in una sorta di prova generale prima dell’olocausto di Auschwitz. Duemila uomini tra i 16 e 60 anni costretti a marciare per 50 chilometri fino alla Russia tra il freddo e la neve, a -25 gradi sotto lo zero. Molti non sono tornati, pochissimi sono sopravvissuti, pochi ancora sono riusciti a raccontare quella che fu definita la Marcia della Morte su Chelm.
La fotografa Arianna Di Romano si è fatta testimone con i suoi scatti della prima commemorazione del terribile avvenimento organizzata nel 2019 nella cittadina polacca dall’avvocata israeliana Shlomit Beck. Discendente di due ebrei uccisi nella Seconda Guerra Mondiale, inizialmente sopravvissuti allo sterminio nella cittadina polacca fuggendo in Russia.
Un luogo impensabile, teatro di inconcepibile orrore e di morte. Gli scatti di Arianna Di Romano vengono esposti per la prima volta in Italia, a Mistretta, nella mostra “Da anima ad anima” organizzata dalla sezione di Mistretta della FIDAPA BPW Italy e dal Comune. L’avvocata Shlomit Beck che da 35 anni opera a Tel Aviv occupandosi di diritti umani, con la Chelmer Organization of Israel di cui è presidente vuole portare avanti il progetto perché il mondo conosca quei terribili avvenimenti, che abbiano il posto che meritano nella memoria collettiva. Un dovere morale per chi ha perso la vita.
Nel corso dell’inaugurazione della mostra accompagnata dai canti ebraici della Szalom Chelm giunti dalla Polonia per l’occasione, l’avvocata Beck spiega come quei fatti che hanno toccato la sua storia personale, quella di una città e di una popolazione possano divenire un ricordo immortale che possa rendere gli uomini liberi di pensare e capire, e dire no. Perché quello che è stato non si ripeta mai più.
Trentamila persone, di cui 15.000 ebrei, vivevano a Chelm prima della Seconda Guerra Mondiale. Metà della popolazione era ebrea. Commercianti, banchieri, avvocati. Anche fotografi. Rinomati musicisti e pittori. Di loro, oggi, a Chelm nessuna traccia. Nella prima Marcia della Morte del 2019 l’avvocata Shlomit Beck chiama a raccolta i discendenti delle 2.000 vittime sparsi tra New York, l’Argentina e il Brasile. Accanto alle Istituzioni anche i cittadini di Chelm, sensibili ai tragici fatti che hanno visto coinvolta la loro città.
Cinquanta chilometri dalla piazza del Mercato attraversando le fosse comuni arrivando al cimitero ebraico, dove un rabbino intona dei canti. Un olocausto silenzioso di cui resistono fedi nuziali, denti e oggetti personali, testimonianze vivide e risultati di archeologi e antropologi su quel periodo storico. Anche le scuole di Chelm partecipano per ricordare. La mostra di Arianna Di Romano “Da anima ad anima” sarà visitabile fino al 13 agosto nel Palazzo della Cultura di Mistretta (dalle ore 16.30 alle 20.00).