PALERMO. Allegria, vivacità ed empatia nei confronti degli altri maturata grazie alla esperienza di clown da un lato, spiritualità, benessere psicofisico coltivata tramite la formazione olistica, dall’altro. Questa è Adriana Patelli, che ci racconta questi momenti della sua vita palermitana e ci spiega la preparazione della “Moqueca di pesce”
Da Clown di corsia a viaggiatrice del mondo
Adriana ha un nome d’arte, “Cacau”, il nome che le fu assegnato nel lungo periodo di ben 14 anni in cui svolgeva la mansione di clown di corsia: “Sono conosciuta come Cacau, il mio nome da clown con cui per 14 anni ho fatto la clownterapia come volontaria a Palermo – riferisce Patelli – , è diventato talmente importante questo nome da utilizzarlo nella mia attività di home restaurant e spa spiritual (casa Cacau)”.
Un periodo di formazione professionalizzante a Torino presso una Onlus, poi l’approdo in un contesto abbastanza delicato come quello dei reparti in cui si trovavano pazienti di qualsiasi età. Patelli ricostruisce dettagliatamente quelle parti del puzzle della sua vita: “Ricordo tanti momenti che sono stati belli ed indimenticabili – riferisce Patelli -. Prima di approdare in corsia come clown ho ricevuto una formazione dettagliata tramite un percorso organizzato da una onlus torinese di cui ero componente. Vi sono diversi pazienti dai più piccoli ai più grandi, nei reparti di oncologia e psichiatria. Il nostro fine, la nostra missione è quella di far dimenticare il posto in cui si trova il paziente”.
Dai momenti cupi e tristi caratterizzati dal dolore e dalle paure dei pazienti, al sorriso, piccolo ma emotivamente intenso regalato dai clown, è questo ciò che riferisce Patelli: “Ogni volta che entravo nei reparti ricevevo in termini umani più di ciò che davo – riferisce con emozione Patelli -. Il mio nome da clown, Cacau, suscitava allegria e tutti iniziavano a cantare cacao meravigliao e lì avveniva una magia, si vedevano i sorrisi e le gioie nelle loro espressioni“.
Viaggiatrice del mondo, Patelli, racconta di aver viaggiato tanto in Egitto, Messico, India ed Indonesia in una visione di arricchimento culturale e spirituale maturato anche nella sua formazione da operatrice olistica: “Sono operatrice olistica della formazione di terzo livello di Moon Mother di Miranda Gray – riferisce Patelli -, uso le pratiche dei miei studi formativi per migliorare la salute fisica ed emozionale delle donne”. Adesso gli studi di Adriana Patelli proseguono nel contesto di arte terapia antroposofica-armonizzatore biografico. Frequenta l’ultimo anno.
Le origini del piatto: la “Moqueca” di pesce
“Il nome ‘Moqueca’ deriva dal termine mu’keka in lingua kimbundu – riferisce Patelli -, è un piatto a base di pesce molto famoso che viene cotto originariamente in una casseruola di terracotta. Esistono diverse modalità di preparazione, con gamberi o pesce come base, aggiunto ai pomodori, cipolle, aglio, latte di cocco, coriandolo e tante buone spezie. Vi è anche una versione vegana con zucca, ceci, zucchine e altre verdure a gradimento che preparo io stessa nella mia attività di home restaurant”.
Gli ingredienti
“Per fare questo piatto serviranno 500 grammi di pesci. Io utilizzo di solito il mix crudo di pesci che vendono nella pescheria per fare la pasta alla marinara – riferisce Patelli -, poi servono 1 litro di latte di cocco, 4 spicchi d’aglio, 2 cipolle, 2 pomodori, 2 peperoni dai colori diversi, poi coriandolo o prezzemolo (q.b.). Olio Evo (q.b.), olio di dendê (tipico olio di cocco brasiliano), riso basmati, mix di spezie (curry, zenzero e cumino) ed infine il sale (q.b.)”.
FASI DI PREPARAZIONE:
Adriana Patelli ricorda che vi sono 4 fasi principali nella preparazione del piatto:
- Fare un soffritto con olio evo e olio di dendê con cipolla, aglio e i peperoni;
- Aggiungere il pesce e il pomodoro
- Aggiungere subito dopo il latte di cocco e appena bolle, il sale e le spezie
- Come chiusura mettere il coriandolo o il prezzemolo. Va servito con il riso Basmati