Abbattere le barriere che spesso sono nella testa. Alzare lo sguardo e reagire, con fermezza e senza esitazione. E magari – perché no? – con un atteggiamento di sfida. Don’t, il nuovo singolo, in lingua inglese, della cantante siciliana Valeria Corso, è un’esortazione all’audacia e all’intraprendenza.
Il brano, prodotto oltre che dalla stessa Valeria Corso da Jakob Nilsen Gryting e Guillem Vila Borràs, celebra il girl power, mettendo insieme beat brasilian funck, sensualità e tanta energia. Una vitalità che arriva alle orecchie in maniera dirompente e che nel videoclip (regia di Benedetto D’Angelo), disponibile su YouTube, prende forma da dettagli in rosa, per poi diffondersi grintosamente attraverso la coreografia.
Don’t, il nuovo singolo di Valeria Corso. L’intervista
Con Don’t fai un’esortazione rivolta a chi ha sofferto a causa di una relazione tossica, ma racconti anche una tua vicenda personale.
Sì, è un invito a ritrovare se stessi con grinta. È un messaggio rivolto sia alle donne, sia a quanti sono stati traditi. Talvolta quando viene interrotta una relazione tossica, fatta in particolare di violenza psicologica, ci si sente smarriti, deboli e si può purtroppo anche avvertire, in virtù della propria fragilità emotiva, un senso di colpa, generato dalla separazione di chi ci ha deluso. Don’t allora nasce per fare aprire gli occhi: non bisogna mai colpevolizzarsi, perché chi ti ama non ti fa del male. L’idea di questo brano deriva da una mia storia giovanile, finita male. Credevo in quella relazione, nelle parole di quell’uomo. Invece di amore però ho raccolto paranoie, insicurezze, delusione. Sono passati ormai tanti anni e con il tempo mi sono resa conto della tossicità di quella storia.
In questo nuovo singolo non ci sono comunque incertezze, strascichi di quella storia passata. C’è una grande combattivitá.
È l’atteggiamento di chi ha fatto uscire completamente e finalmente dalla propria vita l’uomo che l’ha tradita. E allora c’è una donna che difende ciò che è, il suo tempo, la sua energia. È fiera, libera, si sente bella, sensuale.
A proposito di sensualità, nel videoclip è una componente che non passa inosservata.
Vuole essere soprattutto sinonimo di libertà e in questo caso è un linguaggio per comunicare audacia ed energia. Sensualità da vivere, senza barriere, pregiudizi, come ognuno di noi desidera.
Attualmente sei in Norvegia, ad Oslo. Sappiamo che sei impegnata nella scrittura e nella registrazione di nuovi brani. Cosa dobbiamo aspettarci?
Torneranno donne forti e grintose. Non svelo nulla, ma ci sarà prossimamente qualche anticipazione sul mio canale TikTok.
Chi è il tuo fan numero uno?
La mia mamma. Mi ha sempre incoraggiata a credere in me stessa e a non farmi mai condizionare dai commenti non costruttivi.
Tre aggettivi che oggi ti definiscono artisticamente e perché.
Innanzitutto onesta. La mia musica segue i miei stati d’animo, le emozioni senza condizionamenti. Poi sensuale. La sensualità fa parte di me, è un linguaggio con cui mi piace comunicare. E infine testarda, perché già da piccola ho capito cosa volevo fare e ho continuato ad andare avanti, non arrendendomi davanti ai primi ostacoli o alle difficoltà. E di questo devo necessariamente ringraziare i miei genitori, perché nel mio percorso mi hanno sempre sostenuto e supportato.